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le FanFiction (da 4 soldi) di Blue Riza!

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icon6  view post Posted on 30/3/2011, 20:31
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ecco, apro la mia discussione delle mie FF! allora...Posto le 2 FF ke ho scritto...partiamo con quella di dragon ball scritta 4 anni fa(anke se avrei volto evitarla ahah!...era ironica, non di combattimento come nella serie originale...sembra più una cosa comica assurda ahah! con protagonista gohan ragazzo...

GOHAN E IL TORNEO SCOLASTICO (dragon ball z )

Era un bel Lunedì mattina,e Gohan stava andando a scuola,come al solito,con la Nuvola Speedy.
Arrivato a scuola si rese conto di essere arrivato un po’ in anticipo,così fece un giro per i corridoi.
- Uffa! Se lo sapevo mi sarei svegliato un po’ più tardi…! - disse.
Ad un certo punto la sua attenzione fu attirata da un manifesto da un manifesto sulla bacheca degli annunci. Sul foglio c’era scritto che la settimana successiva si sarebbe tenuto un torneo scolastico,a cui tutti gli alunni potevano parteciparvi.
- Uh…interessante! - pensò Gohan. - Chissà in che cosa consiste questo torneo…! Se si tratta di combattere non c’è problema,visto che me la cavo con le arti marziali! -.
- Ehi,Gohan! Vedo che anche tu sei incuriositola quel manifesto! –disse una voce.
Gohan si voltò,e vide Videl che gli veniva incontro.
- Ciao Videl! Tu sai di che si tratta,per caso? – chiese.
- Sì,è un torneo formato da 5 prove :disegno,canto,ballo,moda e combattimento. Credo che sarà divertente! –
Gohan sbiancò e strabuzzò gli occhi. – O Signore…sono tutte cose riguardanti il campo artistico! Non so fare un tubo di quelle robe! Anche perché ho sentito una volta da papà o da Vegeta che noi Saiyan siamo incapace nell’arte…! – pensò spaventato Gohan.
- Dai,perché non partecipi,Gohan ? Mi piacerebbe vedere come te la cavi! Sono curiosa di vedere come combatti! – (infatti,in quel periodo,Videl non sapeva ancora che Gohan era Great Saiyaman…!).
- Ehm…non so,Videl,ci devo pensare! Sai,devo anche studiare…-
- Perché,io non devo studiare,secondo te…? – rispose Videl. (Ecco,qui immaginatevi uno sfondo nero con gocce e punti di domanda…).
- Dai,Gohan! Il finalista della 5° prova,quella di combattimento,avrà l’onore di affrontare mio padre, Mr. Satan! Lo sai che è il campione del mondo di lotta libera,vero? Ha pure sconfitto Cell! -
- Ehm,sì certo…! – rispose Gohan (logicamente non lo sapeva…).
- Bene,allora non devi essere timido! Ci sarà gente più tesa di te! –
- Ok,Videl…ci proverò! –
- Bravo Gohan! Magari nella prova di combattimento potremmo finire avversari! – disse Videl sorridendo.
Così entrarono in classe,e cominciò la lezione. Gohan ebbe, per tutta la mattina, il pensiero del torneo scolastico. Non sapeva fare nulla,a parte combattere! Panico,ansia…(sì,vabbè…si preoccupa per niente…! Cavolo!).
Una volta finita la scuola,Gohan tornò a casa. Decise di prepararsi per il torneo. Si chiuse in camera sua,fino a sera.
Cominciò a fare vari disegni…orrendi. Dopo averne fatti 6 li prese tutti, li guardò dubbioso,e li accartocciò.
Ecco, la prova di disegno sarebbe andata male…
Decise di passare al canto,per vedere come se la cavava. Prese lo stereo e ci mise dentro un CD di musica strumentale. Cominciò a cantare una canzone. Si accorse che stonava sempre di più…(povero!).
Ad un tratto Chicchi, dal piano di sotto, urlò: - Gohan! Spegni la televisione! Perché non stai studiando?! –
Gohan uscì dalla stanza,e disse a sua madre: - Mamma…non è la TV…sono io che sto cantando! –
- Oh,Madonna! – rispose Chicchi con faccia disperata. –Pensavo di avere un figlio che sarebbe potuto diventare anche un grande cantante, e invece sei identico a tuo padre…! -.
Gohan ritornò in camera sua,non dando più di tanto ascolto a sua mamma (che però,in effetti,aveva ragione…!).
Provò a ballare qualcosa. Notò che almeno con il ballo un po’ se la cavava(strano…!). Decise di usare la coreografia che usava per la presentazione di Great Saiyaman,aggiungendoci qualche passo in più (ma dai,Gohan…proprio la coreografia stupida di Great Saiyaman…??).
Ad un tratto un altro urlo di Chichi richiamò la sua attenzione: - Gohan! Stai distruggendo la camera,per caso? E’ questo il modo in cui studi?? – (eh,che palle…!!).
Poi si occupò della prova di moda. Videl gli aveva detto che consisteva nel disegnare un vestito e poi cucirlo (pensò: -Cose da donne -_-!-).
Rubò delle riviste di moda di sua mamma (eh! Gohan che ruba qualcosa?). Molti abiti facevano al caso suo, anche se li trovava un po’ orrendi…. Prese una matita e un foglio e cominciò a scarabocchiare qualcosa…vedendo però che erano brutti ricalcò vari modelli,facendo un mix di vari abiti. Alla fine uscì un vestito strano, ma abbastanza “accettabile”. Doveva anche colorarlo, ma siccome non era bravo nemmeno a colorare decise di usare il computer. Lo accese e aprì il programma “photoshop”. (non credevo che Gohan avesse il computer…0o0!). Stampò il progetto e vide che era uscito bene.
I giorni passarono,fino al giorno del torneo.
Gohan era teso come una corda di violino. Si erano iscritti molti ragazzi e ragazze (in tutto erano 130 circa).
Videl vide Gohan. – Ciao Gohan! Allora, sei pronto? –
- Si…c-certo! – rispose Gohan (see…come no!)
Inizio la prima prova, quella di disegno. Bisognava disegnare un paesaggio. Fece fatica, e il risultato del disegno fu arte astratta. Non ebbe il tempo di sistemarlo, anche perché il tempo per la prima prova era scaduto.
Cominciò la seconda prova, quella di canto. Gohan era il decimo della fila. Cominciò a sudare freddo…e iniziò a contare le pecore (le pecore?!) per pensare un po’ ad altro.
Ecco, era arrivato il turno di Gohan. Salì sul palco, e si trovò davanti UNA MAREA di gente.
- Ehm…buongiorno a tutti…!disse Gohan.
- - Ciaooooooo….! – risposta (svogliata) del pubblico…
- - Ehm…vi avverto! Non…non sono molto intonato! - .Dopodiché cominciò a cantare “Piccola Ketty” (stile Paolo Bitta).
Com’era prevedibile, era suonatissimo… . il pubblico, alla fine della canzone, rimase muto e non accennò battito di mani.
- Gra…grazie lo stesso…salve – salutò Gohan,e uscì.
- Porca vacca! Lo sapevo! – pensò Gohan.
Meno male che,comunque, c’era qualcuno più stonato di lui…(davvero…?).
La prova successiva era quella di ballo,e anche qui era il numero 10.
Al suo turno,salì sul palco. L’accoglienza era la stessa della prova di canto (si sentì ancora più abbattuto…!). Cominciò a ballare. Diciamo che era uno spettacolo “leggermente apprezzabile”. Per lo meno, dopo alcuni “Oh!” e “Bravino…!” del pubblico,questa volta se la cavò.
- Ecco…l’unica prova che mi preoccupa,ora, è la gara di moda!- disse Gohan.
Ad un certo punto Gohan sbiancò come un cadavere,e cominciò a sudare. Si era dimenticato di cucire il vestito per la prova…! Meno male che si era comunque portato il disegno del vestito. Prima che cominciasse la quarta prova(tanto mancavano circa 3 ore),con la scusa che doveva andare in bagno, uscì da scuola e si catapultò subito a casa. Per sua sfortuna Chichi non c’era (porca vacca…!). Prese comunque il vestito.
Allora volò a casa di Bulma. Entrò alla Capsule Corporation.
- Bulma! Ci sei? Sono Gohan! – urlò a squarciagola. Ma non rispose (sfiga…).
Ad un tratto Gohan vide arrivare Vegeta e Trunks, che probabilmente avevano finito di farsi una doccia dopo essersi allenati nella Gravity Room.
- Uh! Vegeta! Trunks! Ciao, come state? Io tutto bene, grazie! –
- Ciao…comunque non ti avevo chiesto come stai…-rispose Vegeta.
- Si,vabbè…dettagli! – rispose Gohan agitato. – Era una forma di cortesia! HO fretta! –
- Gohan! Sei venuto qui per aggiungere altri gadget al tuo costume di Great Saiyaman? – chiese Trunks allegro.
- No,ecco…cerco Bulma! Vegeta, sai dov’è…? – rispose Gohan agitato.
- Ora non è in casa, è fuori a fare la spesa al mercato…! – rispose Vegeta.
- Ah…! Che burla! Come sei simpatico, Vegeta…!Stai scherzando vero? – disse Gohan.
- Ho la faccia di uno che scherza,secondo te…?- rispose Vegeta,alzando un sopracciglio.
- No…! Ma perché??(sfiga proprio…!) urlò Gohan, - Vabbè! Grazie lo stesso,ciao!- e volò via.
Gohan era disperato. Non sapendo più che fare, andò a casa di C-18 e Crilin.
Per fortuna li trovò in casa(alèèè!).
- Ti prego C-18! Ho bisogno che finisci di cucirmi questo vestito,per favore…!! Disse, quasi con le lacrime agli occhi.
- D’accordo,Gohan…tanto non stavo facendo nulla di importante -.
- Grazie C-18…! Ti pago,se vuoi! – (detto in modo ironico).
- Uh,davvero? Allora voglio 300 euro! – (ma guarda, un po’ approfittatrice…!).
Vabbè, a parte questi dettagli, C-18 finì di cucirgli il vestito, e Gohan volò di filato a scuola, appena in tempo per l’inizio della quarta prova (si,vabbè…anche Gohan ha barato,però…doveva cucirlo lui!). La prova di moda andò bene (eh,meno male…!). Il pubblico,infatti,apprezzo il vestito.
Ecco, mancava solo la prova di combattimento.
Gohan passò le eliminatorie senza problemi(anche perché erano tutti delle schiappe).
Arrivò in finale,dove dovette affrontare Videl.
- Vedi,Gohan? Alla fine ci affrontiamo! –
- Si,infatti! Che vinca il migliore – rispose Gohan.
L’incontro cominciò. Gohan cercò di moderare la sua forza. Videl non lottava niente male. Non sembrava proprio la figlia di Mr. Satan (infatti era più forte di quel pagliaccio…!). L’incontro durò un quarto d’ora. Vinse Gohan, perché Videl finì fuori dal ring (si…sempre meglio che riempirla di botte…).
Come già detto da Videl, Gohan dovette “combattere” contro Mr. Satan (si…come una lucertola contro un leone…!).
Appena Mr. Satan salì sul palco, la gente incomincio a gridare:
- Sa-tan! Sa-tan! -, e Mr. Satan: -Sìì! Vincerò per voi! Ma non ti ucciderò, giovane ragazzo! – (anche perché non ci sarebbe riuscito neanche se morisse lui stesso!)
- Ehm…ok…! – rispose Gohan (ma gli da pure ascolto…?).
Mr. Satan (ignaro della forza di Gohan) si buttò su di lui colpendolo con un pugno e urlando: - Ecco il super mega ultrasonico pugno indistruttibile (-_-‘’’) di Mr. Satan!! – e Videl urlò: - Gohan! Attento!! – . Gohan mise di fronte a sé la mano destra e bloccò,senza il minimo sforzo, il pugno di Mr. Satan. Quest’ultimo fece una faccia incredula e una smorfia.
- Uh…? Tutto qui? – chiese Gohan.
- Ehm…no! Ho altre supermosse da usare! E comunque sappi che credo di essere addirittura più forte di Chuck Norris! (conosce Chuck Norris…?0_0’’’).
- Ah…sì! Il tizio…che usa il calcio rotante dici…? Mio padre vede tutte le sere il suo telefilm!- disse Gohan,facendo finta di essere colpito dalla risposta di Mr. Satan.
Gohan tirò un pugno a Mr. Satan, che finì al tappeto. Gli si avvicinò e sussurrò a Mr. Satan: - Senti! Se vuoi ti faccio vincere, così i tuoi fan non avranno “il crollo del loro mito”! (ma dove…?)
Ad un patto,però! Ora ho bisogno di 300 euro! Lo so che è una cifra da poco,però devo darla ad una persona…! (a C-18,per il vestito! Ricordate?).
- Va…va bene…! Disse Mr. Satan (con 3 costole rotte!).
Penserete: “Ma Gohan no ha 300 euro a casa sua…?”. Vi rispondo: “Sì,li ha,ma i soldi li custodisce Chichi, non si sa dove”. E poi i loro soldi stanno per finire. Se sua mamma sa che Gohan li spende così…
Così Mr. Satan tirò un calcio a Gohan, che finì (per finta) fuori dal ring( perché ha dovuto salvare la dignità di quel robo? I soldi potevi farteli dare senza perdere…!). Mr. Satan urlò :
- Ho vinto! Mi dispiace per te, giovane eroe…! – (-_-‘’’).
- Oh,Gohan! Mi dispiace! Ti avevo detto di fare attenzione! – gli disse Videl.
- Eh…la prossima volta…!rispose Gohan,sorridendo ironicamente.
Alla fine si seppero gli esiti delle 5 prove del torneo. I punti massimi da totalizzare erano 50. Gohan ne totalizzò 29 (poverino…).
Gohan non la prese male,anche perché non ne aveva motivo, visto che non era il tipo che si faceva drammi esistenziali, e così pensò: -Se faranno ancora questo torneo, forse ci parteciperò ancora! – e tornò a casa (però prima fece un salto a casa di C-18,per darle i 300 euro…!).


e poi posto quella in cui sono ancora in ballo, e ke mi sto prendendo bene a scrivere, quando trovo il tempo...ovvero la fan fiction di franky x robin! xD Io non sono una che scrive racconti in maniera particolare, ma adoro troppo questo shipping per non poter scrivere nulla..., ma solo disegnarli! xD il capitolo che ho ancora a metà non ve lo posto x ora...lo inserisco quando è finito...^^
questa è a capitoli...^^ già che ci sono...vi kiedo una cosa...quando la aggiorno, metto i capitoli nuovi sempre in questo ptimo post oppure nei topic dove rispondo...? + ke altro se lo metto in qst stesso, modificando il topic almeno x ki legge è + facile recuperare e magari ritrovare qlks ke ho scritto ke nn si ricordsa...^^ ditemi voi, x me è uguale...^^


TU SEI LA MIA ISOLA (one piece)

Capitolo 1: Pensieri a colazione

- Yohohoho…yohohoho! Yohohoho…yohohoho!
Porto il liquore a Binks, veleggiando sopra il mar,
vento in poppa arriverò e glielo consegnerò…. –

Il malinconico canto di Brook accompagnava il sorgere del sole, e sulla Thousand Sunny si levavano i primi lamenti di chi faticava ad aprire gli occhi per svegliarsi ed iniziare una nuova giornata.
- Mmgh…si può sapere che ore sono…? Perché quel dannato scheletro è già sveglio a canticchiare…? Che sonno…! – .
I lamenti di Franky si levarono nella stanza da letto dei ragazzi della Sunny, che la sera precedente avevano festeggiato un po’ troppo, e fino a tarda notte, il ritrovamento di un misero tesoro scovato su non so che isola…e che solo dopo un’attenta analisi si è rivelato essere un ammasso di cianfrusaglie inutili.
- Yaawn…ma che ne so…magari non ha neanche chiuso occhio, ‘stanotte…! Su…forse è meglio che mi alzi…voglio preparare una bella colazione per le mie Nami-san e Robin-chan…! – disse Sanji, che dopo un’iniziale mancanza di voglia per svegliarsi, pensò alle due ragazze della ciurma, e subitò gli venne voglia di iniziare la giornata.
Pian piano anche gli altri ragazzi, chi subito o chi con più flemma, decisero di alzarsi e prepararsi per affrontare un nuovo giorno.
Nella stanza delle ragazze, invece, Nami e Robin si svegliarono in modo leggermente più tranquillo, anche se Nami aveva da ridire comunque sul fatto che aveva un gran mal di testa e che preferiva dormire un altro po’.
- Prova a chiedere a Chopper…magari ha una medicina per fartelo passare. - le suggerì Robin.
- Sì…giusto…deve avere un rimedio per un semplice mal di testa…altrimenti che dottore è? – ridacchio la navigatrice. Detto questo, anche le due ragazze si prepararono e uscirono dalla loro stanza, dirigendosi in cucina per la colazione.
Arrivate là, Nami e Robin trovarono già tutti i ragazzi a tavola, intenti a mangiare le ciambelle glassate preparate da Sanji…tutti tranne Zoro, che probabilmente non si era ancora svegliato del tutto e quindi, seduto a tavola, era ripiombato nel suo sonno, con la testa chinata sul piatto…e Rufy, perché lui non le stava mangiando, le stava letteralmente divorando, chiedendone anzi una tripla se non quadrupla porzione al cuoco, che gli imprecava contro dandogli anche del morto di fame.
- Nami-swaaaaaaan!! Robin-cwhaaaaaaan!! Buongiorno, mie muse! -
L’ingresso delle ragazze fu accolto come al solito da Sanji che, girando verso di loro come una trottola dagli occhi a cuoricino, offriva un piatto con quelle frittelle che erano riuscite a scampare dallo stomaco di Rufy.
- Ecco a voi delle prelibate ciambelle preparate da me medesimo, decorate con una glassa dolce come il vostro animo. –
- Grazie mille, Sanji. – disse Nami, prendendone un paio e andandosi a sedere in uno dei posti liberi, accanto a Zoro.
Robin fece lo stesso, ringraziando il biondino con un lieve sorriso e andandosi a sedere pure lei, nell’unico posto disponibile rimasto, accanto a Franky.
La colazione fu molto animata da un gran vociare o da chi litigava.
- Yohohoho!! Che ne dite di una bella canzone?? - . Brook sembrava davvero fresco come una rosa.
- Basta…ho la testa che scoppia…! –
- Nami cara, non buttarti giù…! Il buon caro Chopper avrà di sicuro una cura…e nell’attesa che intervenga, se vuoi posso contribuire a curare il tuo dolore col mio amore! –
- Forse Chopper, oltre a curare il mal di testa di Nami, già che c’è, potrebbe cercare anche una cura per il tuo cervello avariato, dannato cuoco! –
- Come osi? Forse questa cura tornerebbe più utile a te, testa di muschio! –
- Ti piacerebbe, vero…?! –
- LA VOLETE PIANTARE VOI DUE?? -
Il mal di testa di Nami stava peggiorando, il che la rendeva ancora più scontrosa e irritante, con Sanji che le faceva un sacco di moine e Zoro che rispondeva con battute sarcastiche al cuoco, iniziando una lunga catena di offese. L’urlo della rossa bloccò il caos della cucina…ma solo per pochi secondi, per poi ricominciare identico a prima.
In tutta quella caciara, Robin sembrava una presenza quasi inesistente, più del solito…se ne stava in silenzio, forse meditabonda su qualcosa che al resto della ciurma era ignoto. In realtà, era per una cosa che aveva detto Nami qualche ora prima. La navigatrice aveva avvertito che la prossima meta sarebbe stata Mendel Island, un’isola che, come equipaggio dei Mugiwara, non era ancora stata visitata, ma che Robin conosceva già, perché dodici anni prima era sbarcata su essa…e di essa conservava dei ricordi non esattamente tutti piacevoli. Avrebbe desiderato non ritornare su quell’isola…ma se da un lato voleva quello, dall’altro non voleva obbligare a far deviare rotta alla nave…ogni volta che si scorgeva una nuova isola, l’equipaggio era contento come una Pasqua, con tanta voglia di esplorare…e scommetteva che anche questa volta sarebbe stato così.
- Ehi, Robin! C’è qualcosa che non va…? –
Robin si riprese dal suo “Isolamento mentale”. Si voltò verso chi le aveva parlato…Franky la stava fissando, con un sopracciglio alzato ed un’espressione incuriosita.
- …no, Franky…nulla di che, non preoccuparti. Sarà un po’ di stanchezza dovuta a ieri… -
- se lo dici tu… -
Come “Se lo dici tu”…! Perché non è convinto di ciò che ho detto…? Maschero così male il mio malessere? pensò Robin, leggermente stupita.
- Va bè, scusami…forse non dovevo chiedertelo. Se non vuoi parlarne… - . Franky si scusò, assumendo un’espressione dispiaciuta, nel caso fosse stato impiccione.
- Ma no…figurati! È solo che…sono già stata sull’isola a cui approderemo fra poco…e non ho buoni ricordi di essa…tutto qua. -
…Ma…gli ho appena svelato il vero motivo per cui sono giù di morale…! Che però sto nascondendo agli altri membri della ciurma…! Non l’ho rivelato neanche a Nami!
Robin distolse il suo sguardo da quello di Franky, puntandolo per terra. Che cosa l’aveva spinta a dirgli la verità…? Per non parlare del fatto che, nonostante non l’abbia rivelato subito, lo aveva comunque detto in maniera abbastanza disinvolta. Franky non disse più nulla…sembrava che la guardasse e basta.
Nel frattempo il resto dell’equipaggio si stava alzando, uscendo dalla cucina. Franky e Robin furono gli ultimi ad uscire dalla cucina, escluso Sanji che aveva appena finito di sparecchiare la tavola e iniziato a lavare i piatti.
- Ehi, Robin-chan, dì la verità…non volevi uscire dalla cucina per restare qui con me…veeeeero?? – disse il biondino, sorridendo a 34 denti e contorcendo il corpo in una maniera pressoché assurda mentre insaponava un bicchiere.
Robin si era appena alzata dalla sedia, non badando troppo a Sanji, e si diresse verso la porta,uscendo dalla cucina per tornare in stanza a finire di preparasi per la giornata.
- Robin! -
La ragazza, sentendosi chiamare, si voltò. Era di nuovo Franky.
- Robin, sappi che se avessi bisogno di qualcosa, o se ti sentissi giù di morale, puoi contare su di me!! – disse il cyborg, mettendosi nella sua solita posa preferita.
- oh…ok…! Grazie della…disponibilità…! – gli rispose con un mezzo sorriso, alzando leggermente un sopracciglio.
- Tra poco giungeremo alla prossima isola…come si chiamava? Non ricordo più…va bè! Fatto sta che, nonostante tu abbia detto di averla già visitata rimanendo con brutti ricordi, non vuol dire che anche questa volta debbano capitarti necessariamente brutte avventure,no? In tal caso, questa volta ci siamo noi,no?? Non lasceremo che ti accada nulla di male! Scommetto che ad esplorare l’isola nel cercare qualche tesoro, le tue eventuali preoccupazioni magari spariranno…! –.
Sul volto di Franky era stampato un ampio sorriso. Voleva rassicurarla…perché questa volta non sarebbe stata sola come quando, fin da bambina, aveva il governo mondiale che la braccava da un lato, mentre dall’altro veniva continuamente sfruttata e imbrogliata dalla gente che voleva trarne vantaggi sulla sua cattura.
- Bè, è vero. Questa volta ci siete voi…anche se comunque, ormai, so difendermi abbastanza bene anche da sola…! - . Ora il sorriso di Robin era diventato più rilassato.
- Sì, immagino…! – Franky assunse un’espressione atterrita. - Ho già avuto modo di notare a Water Seven, quando mi hai… -
- Sìììììììììììììììììììììììììììììììììììì!!! TERRAAAAAA!!!!! - . Un urlo proveniva dal ponte della nave, interrompendo la frase del carpentiere. Probabilmente era stata avvistata l’isola e Rufy, preso dalla sua solita eccitazione morbosa per quando si avvistava un nuovo territorio, aveva gridato come un forsennato.
- Bene…direi che siamo arrivati! Dai Robin, muoviamoci a finire di prepararci. Altrimenti quel pazzo di Rufy chi lo sente? Ci vediamo dopo, baby! -.
Dopo aver salutato l’archeologa, si diresse verso la stanza dei ragazzi. Robin rifece la stessa espressione che aveva fatto poco prima...con un sorrisetto mezzo rassegnato.
- Eh, sì…meglio sbrigarsi e raggiungere gli altri…! Che bisogna farci? Sono fatti così…! - .
Ormai era arrivata alla stanza delle ragazze, dove trovò Nami che si era appena finita di preparare. Le diede un aggiornamento della situazione, riguardo al fatto di essere approdati. Nami, quindi uscì dalla stanza per raggiungere il ponte della nave, mentre lasciava Robin a sistemarsi.


Capitolo 2: L’isola dei ricordi

Quando Robin raggiunse il ponte della nave, la ciurma era riunita contro il parapetto. Tutti stavano rimirando estasiati il panorama che si presentava sull’isola: il mare era di un celeste fantastico, la spiaggia era bianchissima, vi erano un sacco di palme altissime e di altre piante tropicali, e in alcune delle quali vi erano appesi dei frutti che sembravano appetitosi. Inoltre si intravedevano delle rocce, di cui alcune parecchio alte, da cui scendeva dell’acqua in cascatelle. Se si aguzzava la vista si potevano vedere, oltre la vegetazione, delle abitazioni facenti parte di un villaggio.
- È rimasta l’isola stupenda di dodici anni fa… - sussurrò Robin, assumendo un’espressione malinconica e corrugando leggermente la fronte. Si incamminò verso gli altri, a passo lento.
- CHE MERAVIGLIAAAA!!! PRESTO RAGAZZI, SCENDIAMO A ESPLORARE L’ISOLA!!! –
- Rufy sei il solito esaltato, ma per questa volta ti do ragione…è uno spettacolo per gli occhi! Non vedo l’ora di prendere il sole su quella magnifica spiaggia! –
- Nami, sei rimasta a prendere il sole fino a poco fa, sulla nave…non ne hai abbastanza? –
- Non osare farmi la predica, Zoro! Se ti sei addormentato e non hai notato che ho fatto una pausa di dieci minuti, non posso farci nulla! –
- Accidenti, che pausa assai lunga! Comunque se io mi sia appisolato o meno non sono fatti tuoi! –
Nel frattempo tutti stavano scendendo dalla nave…Rufy, Usop, Chopper, Brook, Zoro, Nami, Sanji…Franky si stava per calare dalla scaletta, quando lanciò un’occhiata a Robin…si vedeva lontano un miglio che non aveva nessuna voglia di venire.
- Se non vuoi scendere resto io a farti compagnia, se vuoi. –
Robin lo guardò negli occhi, come aveva fatto poco prima a colazione, per poi spostare il suo sguardo altrove.
- No no…arrivo, non ti preoccupare. E poi non voglio che ti rovini il divertimento per colpa mia… -
- Ma io non voglio neanche che tu stia qui tutta sola nella tua depressione, scusa…! Ti sei già scordata di quello che ti ho detto poco prima? –
L’archeologa riprese a guardare il suo interlocutore…Franky fece il suo solito sorriso, che contagiò un po’ anche la ragazza, facendone spuntare uno anche sul suo viso.
- Dai, prima le signore…! –
Franky fece scendere prima Robin, e lui la seguì.
- Franky! Robin! Volete muovervi?? – Rufy si sbracciava verso i due compagni, per incitarli a sbrigarsi.
- Bene, direi che possiamo dividerci in gruppetti di due o di tre persone, che ne dite? –
- Certo, Nami-swan! Ogni sillaba che tu dici per me va benissimo! –
- Mha, fammi indovinare, Sanji…tu vai con Nami, giusto…? - . Il tono di voce di Usop risultava mezzo canzonatorio.
- Ma ovvio!! La mia Nami-swan ha bisogno di qualcuno che la difenda in caso di aggressione…!! –
- Ehm…si,Sanji…ok, farò coppia ANCHE con te. Robin…non è che potresti aggregarti pure tu al nostro gruppo? –
- Sì, per me va bene –
- Sììììììì!!! Viene anche Robin-chwaaaan! -
- La verità è che non mi fido a rimanere da sola con Sanji, ecco… - sussurrò Nami all’orecchio dell’amica, che ridacchiò.
- Bene! Invece nel mio gruppo ci saranno Usop e Chopper…! –
- Rufy, ma non lasci nemmeno decidere a loro se accettare o meno di venire con te? –
- Tranquilla Nami, per me va benissimo! – disse la renna allegramente, seguita da un cenno di assenso anche da parte del cecchino.
- Quindi deduco che l’ultimo gruppo sia formato da me, lo scheletro e lo spadaccino, giusto? –
- Ottimo intuito, Franky! Bene, non perdiamo troppo tempo in chiacchiere! Che inizi l’esplorazioneeee! – concluse Rufy.
Ognuno dei gruppi prese una direzione diversa. Il gruppo capitanato da Rufy iniziava già a scalpitare per ogni eventuale sorpresa che potevano scoprire, anche se Chopper rimaneva piuttosto appiccicato a una gamba di Rufy, e Usop faceva lo stesso,aggrappato però ad un braccio del suo capitano. Quello formato da Zoro, Brook e Franky era parecchio più diligente…Zoro teneva prontamente una mano sul fodero di una delle spade. Infine il gruppo con Sanji, Nami e Robin era tranquillo, se si può definire tranquillo un ragazzo in piena fase ormonale con accanto due belle ragazze che lo svalvolavano mentalmente, non volontariamente. Passò un’oretta da quando la ciurma si era divisa.
- Aah…Nnnnnnamiiiii!! Rrrrrrrobiiiiiiiin! Questo posto non regge la vostra bellezza…!! – . Sanji continuava da un’ora a contorcersi in maniera assurda e a diffondere cuoricini, sempre in maniera assurda.
Nami decise di aggrapparsi al braccio dell’archeologa…quando Sanji si comportava così le metteva un po’ d’ansia. La rossa guardò il volto di Robin, notando che il suo sguardo era rivolto altrove. Non molto lontano si sentiva il suono dell’acqua che scrosciava.
- Un fiume…? –
- Non solo, Nami…mi sa che dietro a questi alberi ci sia una cascata –
- Come lo sai, Robin…?
- Bè…diciamo che…avevo letto qualcosa su un libro in merito alle meraviglie di Mendel Island –
Ma no…non l’ho letto da nessuna parte…perché le sto mentendo…? Perché non voglio dire ancora ai ragazzi che su quest’isola ci sono già stata…? Se è così, perché questa mattina mi è scappata la verità mentre stavo parlando con Franky…?
Il terzetto si incamminò verso il gruppo di alberi da cui proveniva il rumore della cascata. Il paesaggio che apparve fece riaffiorare dei ricordi a Robin. Delle grandi e altissime roccie con alcune zone muschiate, un’alta cascata che si ricollegava ad una grande pozza d’acqua, che a sua volta diventava un altro ramo di fiume. Alcuni fiori erano sbocciati sull’erba vicino alle roccie e alle sponde dell’acqua. Le fronde degli alberi rendeva assai rado il passaggio dei raggi di sole, creando un’atmosfera suggestiva.
- Che posto stupendo…! Quest’isola è una continua sorpresa…! - . Sul volto di Nami era apparso un sorriso estasiato.
Robin invece aveva assunto un’espressione indecifrabile. Aveva lasciato sgusciare via il braccio che teneva Nami e si era incamminata verso la pozza d’acqua. Accovacciandosi alla sponda, rivolse lo sguardo nell’acqua.
- Robin-chwan, scommetto che anche tu trovi che questo posto sia stupendo, come te…anzi, più di te! –
Robin non lo ascoltava. Il suo pensiero era altrove, e forse Nami se ne era accorta.
- Ehi, sorellona Robin, stai bene…? –
- Nami…sta tranquilla, ero sovrappensiero, tutto qua. Vi dispiacerebbe lasciarmi sola un attimo…? -
- Ma…sei sicura? Non è meglio restare assieme a noi? –
- Non preoccuparti per me, Nami. La verità è che non è la prima volta che vengo su quest’isola…e ritornarci mi ha fatto riaffiorare dei ricordi. Scusatemi se non ve l’ho detto subito –
- Tranquilla, sorellona, non devi scusarti. Avrai avuto i tuoi buoni motivi per non dircelo. –
- Ma, Nami-swan, vuoi davvero lasciarla sola? –
Nami non gli rispose. Però l’espressione mezza corrucciata che stava rivolgendo a Sanji faceva intuire che era meglio lasciarla sola, anche se nemmeno lei approvava veramente questa decisione.
La navigatrice afferrò per un braccio il cuoco, e lentamente fecero retromarcia per ritornare sul sentiero principale da cui poi avevano svoltato lì. Decisero di proseguire oltre.
Robin nel frattempo si era seduta sulla sponda del piccolo lago.
Ernst, dannato…è stato qui che mi hai portato la prima volta mi hai invitato ad uscire insieme…sembravi così sincero…e invece ho capito troppo tardi che in realtà te ne stavi approfittando di me! Ci sono cascata come un’allocca! Volevi consegnarmi senza problemi alla Marina, per poi ricevere la ricompensa in Berry della mia Taglia!
Il volto dell’archeologa si rattristo ancora di più…ma non piangeva, e non voleva nemmeno piangere. Per uno come Ernst non ne valeva la pena. Ripensò a lui…ai tempi che lo conobbe lei aveva sedici, mentre lui venti. Era di bell’aspetto, ma la sua capacità di ingannare la gente era paragonabile a quella con cui attirava le ragazze con la sua bellezza, come un ragno nella sua tela. E lei era tra quelle che si era fatta abbindolare. Ma all’inizio non era consapevole di come lui era veramente. Ernst aveva contribuito alle sofferenze della sua vita. E pensare che per lei non era mai stato particolarmente facile fidarsi davvero di qualcuno…e per quella volta che decise di farlo si rilevò un inganno. La seconda volta che diede davvero fiducia a qualcuno era stato con la ciurma di Cappello di Paglia, e loro si fidavano veramente di lei, la consideravano importante come tutti gli altri elementi del gruppo. E ormai per lei erano come la sua famiglia.
Mentre Robin rievocava quei tristi ricordi, non si era accorta che poco distante da lì si stava avvicinando qualcuno. O almeno, non se n’era resa subito conto. Il suono si stava accentuando da rami schiacciati e da foglie che si muovevano.
Quei passi si facevano sempre più vicini…e più udibili, tanto da riportare Robin alla realtà.
- Chi è là…? –
Robin non ricevette risposta. L’individuo ormai era a pochi metri da lei, nascosto da cespugli e fronde degli alberi.
- …Chi c’è? - . Nessuna risposta.
Il continuo silenzio mise addosso alla ragazza una leggera ansia. Preferì alzarsi in piedi, e si mise per sicurezza in posizione con gli avambracci incrociati per fare un eventuale uso del suo potere.
- Non sei cambiata quasi di una virgola, mia piccola Robin…sei sempre stupenda. –
Finalmente l’individuo le aveva rivolto la parola…ed evidentemente era una voce conosciuta all’archeologa, che assunse un’aria stupefatta ma al contempo disgustata.
- Er…Ernst…?? –
- Mi hai riconosciuto! E vedo che non hai dimenticato il mio nome…! Come tutte le ragazze con cui ho avuto a che fare. Nel bene o nel male si ricordano sempre del sottoscritto, eheheh! –
Sul bel volto del giovane uomo era dipinto un sorriso sarcastico. Era alto, con un fisico atletico e asciutto, un’ampia fronte e un naso aquilino. I capelli ramati, raccolti in una bassa coda di cavallo, gli scendevano poco oltre le spalle. Il suo sguardo dalle iridi verdi denotava astuzia.
- Neanche tu sei cambiato poi molto...Che cosa vuoi da me? –
- Mha, nulla di particolare…mi ha sorpreso rivederti di nuovo qui. Non me l’aspettavo! Scommetto che sei ancora arrabbiata con me per come ti ho usata, non è vero? –
- E c’è da chiederselo? OVVIO!! –
Robin usò il potere del frutto Fior Fior per far spuntare dal terreno delle braccia, in modo da far cadere Ernst per terra, e bloccarlo al terreno con altre mani, di cui una che stringeva il collo del ragazzo.
- Ooooh…è vero…Cough cough! Mi ero dimenticato che avevi questo… piccolo “difetto”…il brutto vizio di far spuntare le tue dannate mani un po’ ovunque!! –
Robin fu colta di sorpresa. Il corpo di Ernst scomparve dalla sua morsa…sembrava sparito nel nulla.
- Do-dov’è finito…? È scomparso…!? –
- Sai…in questi anni che non ci siamo visti ho acquisito anche io il potere di un frutto del diavolo…frutto Fuson Fuson…l’hai mai sentito nominare, bellezza? -
Robin si voltò. Ernst era riapparso alle sue spalle e lei non l’aveva sentito arrivare.
- Come hai… -
- Ti spiegherò in poche parole il suo funzionamento. Grazie a esso io posso…come dire…fondermi,diciamo, con una superficie o un corpo solido che entra in mio contatto. In questo modo posso anche muovermi attraverso l’oggetto con cui mi “fondo”…ecco come sono sgusciato alle tue spalle: mi sono inabissato nel terreno e mi sono spostato in esso arrivando qui, alle tue spalle! Potere molto simpatico e utile, non trovi? Ahahah!-
Robin si stava spaventando…ma aveva affrontato altri poteri che sembravano più pericolosi di quello del suo avversario.
- Tsk…che potere strano! Non credere di spaventarmi! –
- Oh, io non ci giurerei, carina… -
Con un’agile movimento, Ernst bloccò Robin in modo che non potesse usare il suo potere. La scaraventò per terra, usando il potere del frutto Fuson Fuson per fondere le sue mani con il terreno, bloccando tra lui e la superficie sotto di loro le braccia della ragazza.
- Dimmi, Robin…anche così sai usare il tuo potere…? Stavolta nulla mi impedirà di consegnarti alla Marina…! –


Capitolo 3: Salvataggio


- Sbaglio o siamo già passati di qua…? –
- Yohohohoh!! Franky, perché abbiamo lasciato che fosse Zoro a guidarci…? –
- A dire il vero non l’ha deciso nessuno. Lo spadaccino si era posizionato in testa al gruppo, davanti a noi due, seguendo strade a casaccio! –
- Bene…ci siamo persi! Non credo ai miei occhi…anche se per natura gli scheletri non hanno occhi, yohohoho!!! –
- Dacci un taglio, scheletro canterino! Non ci stiamo perdendo! Sto solo…facendo una panoramica del territorio per decidere quale sentiero seguire, ecco! –
Il gruppo formato da Zoro, Franky e Brook ormai si era perso. Lo spadaccino, dotato di un senso dell’orientamento pari a zero, li aveva condotti nel bel mezzo della foresta. Tutte le strade che li circondavano sembravano uguali…soprattutto per uno poco pratico come Zoro.
- Sì, ovvio…però mi sembra che questa panoramica stia durando un po’ troppo… - . Franky aveva iniziato a camminare in maniera annoiata. Aveva un’espressione scettica…ormai si erano persi, punto e stop.
Ad un tratto l’attenzione di Franky fu attirata da alcuni rumori non molto lontani da dove si trovavano loro.
- Ehi…lo sentite anche voi…? –
- Che…? –
- Questi rumori…! –
Il volto di Zoro sembrava stupito…mentre quello di Brook non si capiva…essendo solo ossa, come adorava dire lui, non era facile capirne l’espressione.
- Ma che ne so…siamo in una foresta, saranno degli animali selvatici…! –
- Può darsi… - . Franky però non era davvero convinto della sua risposta. In realtà nel rumore gli sembrava di poter sentire qualcos’altro…come delle urla.
E se qualcuno di noi di qualche altro gruppo se la stesse passando male…? Se stesse combattendo…? Queste urla che mi pare di percepire…sembrano femminili…! Per la mente di Franky passarono dei pensieri…non riusciva a capire questa inquietudine che gli era venuta addosso.
Senza consultare i suoi due compagni di avventura, si mise a correre nella direzione verso cui sentiva le urla. Sentiva che doveva farlo…però perché quelle urla lo facevano accorrere in tale maniera?
- Ehi, Franky…! Dove stai correndo così di fretta…? - gli chiese Brook urlando.
- Devo…devo fare un bisognino, arrivo subito…! Restate lì ad aspettarmi!! – glì gridò in risposta il carpentiere.
Da un lato non riusciva a capire perché non aveva detto la verità a Zoro e Brook…forse perché nessuno di loro era davvero in pericolo…ma comunque, chiunque sia, poteva aver bisogno di essere salvato. Magari inconsciamente non voleva far accorrere gli altri due compagni di gruppo inutilmente. Forse era veramente qualche animale. Però perché allora sentiva questa strana sensazione?
Ormai stava correndo da qualche minuto…e sentiva più distintamente quel rumore, che ormai aveva appurato che erano urla femminili. E gli sembravano anche familiari. Iniziò ad avere dei tuffi al cuore.
Robin…??
Ormai sentiva di essere arrivato nel luogo da dove provenivano le urla. E capì che non era da sola…sembrava che insieme a lei ci fosse anche una presenza maschile.
La sua ansia divenne pian piano rabbia.
Qualcuno le starà facendo del male…? Le avevo promesso che con me…anzi, con la ciurma, non le sarebbe accaduto niente…! Maledetto bastardo, chiunque esso sia!!
Ormai vedeva la fine del percorso…scostò i rami degli alberi che gli bloccavano la visuale. Vide qualcosa che non avrebbe voluto vedere. Robin era bloccata al terreno da un giovane uomo, che probabilmente l’aveva presa e schiaffi e picchiata…e forse le aveva anche fatto altro, anche se lui sperava con tutto il cuore che l’orrenda cosa di cui sospettava non fosse avvenuta.
Robin gridava e imprecava…e ogni grido che lanciava era seguito da risate e frasi dell’uomo, che purtroppo Franky non riusciva a sentire.
Ormai la sua rabbia stava montando. Non voleva attendere un minuto di più a vedere Robin maltrattata in questo modo.
- STRONG RIGHT!!! –
Franky gridò, lanciando contro il molestatore di Robin il suo braccio destro a catena e mandandolo a finire, cogliendolo di sorpresa, contro un albero, che subì uno scossone per il corpo che gli era venuto addosso. In questo modo, Robin si poté liberare dalla presa.
Ernst sembrava essere un bel po’ stordito, a giudicare dal fatto che si muoveva molto lentamente o quasi per nulla, con la testa chinata.
Franky si avvicinò ansioso a Robin.
- Robin! Va tutto bene? Ti ha fatto del male, quel cornuto…!? – gli chiese il carpentiere, aiutandola ad alzarsi.
Robin sembrava parecchio scossa. Guardò Franky con un’espressione spaventata, ma allo stesso tempo come quasi se fosse stata in trance.
- F…Franky…? Come mi…mi hai trovata? –
- Non preoccuparti di come ti ho trovata! Rispondimi, stai bene? –
Robin lo guardò bene, e vide che anche lui era parecchio spaventato…era spaventato per lei…??
- Insomma...non sto neanche del tutto bene… -
- Ha abusato di te…? –
- No…sta tranquillo…non mi ha fatto nulla del genere… -
Franky aveva un’espressione preoccupata. Ma dopo la risposta dell’archeologa sembrò rasserenarsi leggermente. Però era ancora infuriato con chi aveva osato alzare le mani su Robin…forse quello spirito protettivo che aveva avuto nei confronti della donna a Enies Lobby gli era un po’ rimasto …?
- Che dia…mine…? Chi è, Robin…? Il tuo nuovo cavaliere…? –
Ernst si era ripreso e si stava rialzando, appoggiandosi al tronco dell’albero contro cui era andato a sbattere.
- Robin…chi è questo qui?? – chiese Franky.
Robin non voleva più rivolgere lo sguardo verso Ernst…si mise a guardare il terreno sottostante.
- É una mia vecchia conoscenza…era per lui che non volevo tornare su quest’isola… -
- Ma dai…addirittura…?? – la interruppe Ernst.
Franky rivolse lo sguardo sul ragazzo, che aveva sul volto un ghigno malefico.
- Non ti conosco e non ci tengo nemmeno…ma direi che mi stai già sul cazzo, tizio! Strong Right!! -
Franky scagliò il suo braccio destro a catena contro il giovane uomo dai capelli ramati, che però stavolta schivò prontamente l’attacco andando a fondersi nel terreno tramite i suoi poteri.
- Non pensare di abbattermi così facilmente anche questa volta, bestione! –
Ernst aveva parlato, ma non era facile capire in che zona sottoterra potesse trovarsi.
- Concentrati, Franky…non può andare troppo lontano… -
Le parole di Robin convinsero Franky a mettersi d’impegno. Chiuse gli occhi…cercando di percepire i movimenti e i rumori nel terreno.
…Lo sento…sento che si sta muovendo sotto ai miei piedi…potrà anche approfittare di un effetto sorpresa…ma basta fare attenzione e potrò rovinargli il piano…!
Franky pensava…ascoltava...
- Eccolo…! Fresh Fire!! – disse il cyborg.
Si voltò appena in tempo, mentre Ernst stava sbucando dall’erba, e ne approfittò per colpirlo.
Il suo avversario fu travolto da una potente fiammata proveniente dalla bocca di Franky. Cominciò ad urlare come un forsennato, cadendo sull’erba e rotolando velocemente versò il piccolo laghetto per spegnere le fiamme sul suo corpo.
- Whaaaaaa!! Haaaaaaaa!! Ma chi cazzo sei, dannato energumeno smontabile! Un frutto del diavolo con poteri del fuoco…?? –
- Naaaa…troppo ovvio! –
Ernst rivolse uno sguardo malevolo verso il carpentiere. Il sorriso sul suo volto era sparito, sostituito da un ghigno che rendeva il suo bel volto alquanto inquietante.
- Grrr…questa me la pagate…! Tutti e due!! Ricordatelo, Robin!! Non è affatto finita qua! Riuscirò a recuperarti, ovunque tu sia…e ti catturerò per darti alla Marina!! - . Detto questo il giovane sparì, inabissandosi nel terreno sott’acqua.
- Dannazione…è scappato!! –
- Franky… -
Franky non fece in tempo a voltarsi del tutto verso l’archeologa, che lei lo colse di sorpresa abbracciandolo poco sotto il torace. Aveva nascosto il volto nell’ampio petto del cyborg, e la sentì sussultare a scatti. Si rese conto che stava piangendo.
Lui la guardò preoccupato senza dirle nulla.
- Grazie… - disse l’archeologa fra qualche singhiozzo.
Lui ricambiò in parte il suo abbraccio con uno leggermente più timido…e poi le accarezzò un po’ la testa, sorridendo.
- Te l’avevo detto che ci sarei stato io a proteggerti - .


Capitolo 4: Chiacchiere e sensazioni

Franky e Robin erano ormai abbracciati da un po’…e Robin pensò che per essere un abbraccio tra semplici amici forse stava forse durando un po’ troppo.
Con un leggero imbarazzo si sciolse da lui, asciugandosi un po’ le lacrime e guardando per terra.
- Scusa… - mormorò Robin.
- Ma di che…? Non preoccuparti…! Se vuoi sfogarti, ti ascolto…se no pace! –
L’archeologa rimase silenziosa per un po’ di secondi…mentre il carpentiere la guardava, pure lui senza emettere parola. Questo gioco del silenzio spinse la ragazza a cominciare a parlare.
Gli raccontò di come era arrivata lì anni fa…e di come conobbe Ernst. Tralasciò però eventuali dettagli troppo privati sul loro periodo trascorso assieme. Rivelò comunque come era stato abile nell’ingannarla…e di come, probabilmente, aveva fatto lo stesso con altre ragazze. Ma con lei era stato diverso: in quel periodo i soldi della sua cattura gli avrebbero fatto comodo, dato che aveva dei problemi economici, o almeno così lui aveva raccontato…quindi, a maggior ragione l’aveva imbrogliata ancora meglio, apparendo come quasi un povero disgraziato non da compatire, ma da comprendere.
Nel frattempo di erano seduti sull’erba, poco distanti dal ruscelletto. Franky ascoltava quasi come rapito la vicenda di Robin.
- Ancora non riesco a credere come posso esserci cascata in questo modo…!! Sono stata davvero un’idiota!! –
- Ma no…! Sigh! Non abbatterti così…!! Io non ti considero affatto stupida…sigh sob…! Sei una delle persone più intelligenti che io conosca…!!! –
Franky stava piangendo…si era commosso, come ogni volta che sentiva delle vicende toccanti.
- Ma…non è il caso che piangi così… e poi, se davvero io fossi così tanto intelligente come tu dici, non sarei dovuta farmi gabbare in questo modo… -
- Non sto piangendo….sigh! E comunque io ti ritengo una persona brillante e colta…! Penso che per imbrogliarti ce ne voglia! Se quel farabutto c’è riuscito vuol dire che è davvero molto bravo nell’arte del raggiro…! E poi se…se eri innamorata di quel…tipo…, penso però che per lui sia stato ancora più facile…,senza offesa… -
- Tranquillo, hai pienamente ragione…quando si ama si è capaci di fare tante di quelle sciocchezze…! E dodici anni fa ero innamorata di lui, ma dopo il suo imbroglio è una delle persone che più odio al mondo! - .
Sul volto di Robin apparve una smorfia di dolore mista a odio...rivedere Ernst l’aveva fatta stare assai male.
Nel frattempo, pensava…pensava all’abbraccio spontaneo che aveva dato a Franky…
Sono sempre stata una persona piuttosto composta, nei gesti e nel linguaggio. Perché mi sono lasciata andare così…? Riflettendoci, se a salvarmi fosse stato qualche altro ragazzo della ciurma…che so…Zoro…o Sanji…o Rufy…avrei abbracciato così spontaneamente anche loro, come ho fatto con Franky…? Davvero…non lo so…magari sì…! Perché questa debolezza nei suoi confronti?
-…in!…obin!….Robin! Ehi Robin…! Perché non mi rispondi…? Mi stai ascolando?? –
Robin sgranò leggermente gli occhi, al sentire che Franky l’aveva riportata alla realtà. Li alzò verso i suoi…la stava guardando parecchio preoccupato.
- Forse sei ancora scossa per colpa di quello là…è meglio se ti riposi un po’…! Magari ti riaccompagno sulla Sunny, e richiamo anche gli altri… -
- No…! Nel senso…non è il caso di richiamare tutti…si staranno divertendo, suppongo...a cercare dei tesori che magari non ci sono nemmeno…! Ma il gusto per l’avventura li porta a divertirsi comunque anche se magari tornano con un buco nell’acqua… -
- Oh…ok, Robin…come vuoi tu…! Però avvertimi se stai male…! Quel tizio poi potrebbe essere ancora in giro… -
- Può darsi…ma per ora non credo che possa rispuntare fuori…l’hai fatto scappare che non stava molto bene… -
Robin stava iniziando a tranquillizzarsi un po’, ma nel contempo stava iniziando a sentirsi leggermente strana…non è che stava male, tutt’altro, dato ormai il dolore stava passando, almeno quello esterno…quello interno era più difficile da sanare.
Iniziò a sentirsi un po’ confusa. Quello che ora sentiva lei era qualcosa di diverso…qualcosa che aveva già provato. Si rese conto che il suo viso stava avvampando…e probabilmente stava anche arrossendo leggermente…
- Robin, non è che ti sta venendo la febbre? Sei un po’ rossa in viso! –
- N-non lo so… non mi sembra di stare male… -
- Aspetta, non saltare a diagnosi affrettate! Fa’ controllare! –
Franky appoggiò il dorso della mano sinistra sulla fronte di Robin, e dopo cinque secondi la spostò sulla sua fronte, alzando un sopracciglio.
- Uhm…un po’ calda lo sei. Forse conviene veramente che ti fai visitare da Chopper, non si sa mai! –
- Ok…forse hai ragione… - disse la donna rivolgendogli un sorriso.
Ad un tratto si sentirono dei rumori provenire da poco lontano. Robin sussultò leggermente, pensando che poteva trattarsi nuovamente di Ernst...
Sarà di nuovo lui…? Non è possibile che sia già di ritorno! Franky l’ha appena messo in fuga…e con lui mi sento più sicura…io so difendermi da sola, ma di fronte a Ernst mi sembra di sentirmi più…inerme…
La presenza si stava avvicinando…e i rami stavano iniziando a scostarsi tramite una mano che apparve dietro di essi, rivelando che in realtà si trattava solamente di Zoro, seguito da Brook.
- Ah…siete voi…! Che spavento! – disse Robin, sospirando tranquillizzata.
- Ah…siete voi…!? – disse Zoro alzando un sopracciglio e ripetendo la frase della ragazza con un tono leggermente più stupito.
- Eravamo venuti a cercarti perché pensavamo che ti fossi perso, ma…Franky…mica dovevi andare a fare un bisognino…? Cosa ci fai qui con Robin? E tu Robin mica eri con Nami e Sanji? – chiese Brook incuriosito.
Robin guardava Franky…e poi guardava Brook…poi riguardava Franky…il suo viso era indecifrabile. A loro volta lo scheletro passava il suo sguardo dall’archeologa al carpentiere…Franky faceva lo stesso dal musicista alla ragazza. Si stavano guardando un po’ tutti, ormai.
Zoro decise di rompere questo silenzioso gioco di sguardi imbarazzanti.
- Lui l’avrà incontrata per caso…lei invece avrà i suoi motivi per essersi allontanata dal gruppo… -
Tutti guardarono lo spadaccino.
- Ti sei almeno lavato le mani, Franky…? Yohohoho! –
Franky gli lanciò un’occhiataccia…e disse, un po’ imbarazzato:
- Ecco…in realtà…non dovevo veramente andare al bagno...era un pretesto per andare a controllare se quei rumori che avevo sentito erano veri oppure no…ecco…! –
- Secondo me te li eri sognati…! Siamo in una foresta… - disse Zoro scettico.
- Non ce la racconti giusta, Franky! Secondo me eri d’accordo con lei, e in qualche modo ve la siete svignata per incontrarvi! Yohohoho!! C’è qualcosa che non volete dirci, eh…? – dichiarò euforico Brook.
Franky lo guardò alzando un sopracciglio, chiedendosi di che diamine stesse parlando, Robin sgranò leggermente gli occhi, ma continuando a scrutare lo scheletro.
- Che strano…non mi ero mai accorto di nulla…! –
- Bè, dovresti dormire un po’ meno, Zoro…Yohohoho!! –
Lo spadaccino lo guardò male, non emettendo nessuna parola.
- Se era davvero per verificare l’autenticità di quei rumori, perché non ce l’hai detto? – chiese però Zoro al cyborg.
- In realtà non volevo farvi accorrere magari inutilmente, tutto qua…! –
Robin guardò Franky di sottecchi…iniziò a pensare…
…E se quei rumori che Franky ha sentito fossero state in realtà le mie urla…? O comunque il mio scontro con Ernst…? O anche se così non fosse, è magari capitato davvero qui per caso, attirato successivamente dal sentir gridare…
Decise che forse era il caso di dire la verità…
- No…non credo che Franky si sia immaginato quei rumori che ha sentito. Forse quello che ha udito erano le mie urla…in realtà, ecco…stavo lottando contro una persona… - . Nel dire queste ultime parole, Robin spostò lo sguardo per terra.
Tutti la guardarono, compreso Franky che comunque sapeva già della vicenda.
- Ti ha fatto del male, Robin? – le chiese Zoro.
- No…non particolarmente…è solo che lo conoscevo…quindi mi ha colto un po’…alla sprovvista… - il tono di voce della ragazza era malinconico.
- L’importante è che non ti sia successo nulla…e forse è meglio rimanere assieme, ora – propose Brook.
Tutti annuirono e decisero di spostarsi dalla radura in cui erano. Si incamminarono per il percorso principale verso cui, inizialmente erano proseguiti Sanji e Nami.
A capo del quartetto c’era Franky, quasi praticamente affiancato da Robin. Subito dietro seguiva Brook, e Zoro chiudeva la fila. Lo scheletro guardava i suoi due compagni che lo precedevano. Non so perché, ma nonostante non avessero risposto alla sua provocazione precedente, detta però un po’ per scherzo, un po’ per davvero, volle distanziarli di un pochino. Sembravano veramente che se la intendessero in qualche modo…magari inconsciamente, per ora. Decise quindi di bloccarsi, e per poco Zoro non gli andò a sbattere contro.
- Ehi, scheletro…che combini? Perché ti sei fermato all’improvviso? –
- No, nulla…stavo pensando ad una cosa…yohohoho… - rispose con un tono di voce pacato…non voleva che i due davanti lo sentissero.
Nel frattempo il carpentiere e l’archeologa proseguivano comunque…come se non si fossero accorti di nulla.


aggiornamento del 10/04/2011
Capitolo 5: Averti accanto

Il sole iniziava a nascondersi dietro a delle nuvole apparse quasi dal nulla, e si stava alzando un po’ di vento freddo. Sembrava quasi assurdo su un’isola così bella, che poteva far pensare che facesse caldo e bel tempo tutto l’anno.
- Brr…che fresco… - disse Robin, con un lieve sussulto.
Franky la guardò, leggermente preoccupato. Oggi era stata una giornataccia, per lei. Ci mancava solo che si beccasse qualche malattia.
- Dai, affrettiamo il passo, ragazzi…così raggiungiamo prima la nave, e tu puoi stare un po’ più al caldo, Robin… - disse Franky.
Non ricevendo nessuna risposta dai compagni dietro di lui, il carpentiere si girò, notando che Zoro e Brook sembravano rimasti più indietro di loro.
- Allora, volete spicciarvi? Secondo me Robin non sta bene, e dovrebbe farsi visitare da Chopper! Quindi, faremmo meglio a dirigerci verso la nave! Poi decidiamo chi mandare per ritrovare gli altri sparsi ancora in giro per l’isola! –
Lo spadaccino e lo scheletro annuirono e affrettarono il passo verso di loro.
Dopo un po’ che ebbero camminato, giunsero finalmente alla Thousand Sunny.
- Bene…chi va ad avvisare gli altri? Anche se trovarli sarà un’impresa non semplice…potrebbero essere ovunque sull’isola… - disse Zoro, incrociando le braccia, pensieroso.
- L’importante è che non ci vada tu, Zoro…almeno non da solo…ci hai già fatto scorrazzare abbastanza prima, girando a casaccio…Yohohoho!! -
- Ehi, mucchio d’ossa, le vuoi prendere, per caso? –
- N-no! Dai, metti via quella spada…!! Ci vado io, dai! Voi rimanete qua. Magari suonando qualche melodia familiare con il mio violino, la sentiranno e si faranno vivi! – disse Brook, alzando le mani ossute per cercare di proteggersi dalla lama di una delle tre spade estratte da Zoro.
Dopo aver deciso ciò, Brook scese dalla nave iniziando a suonare una delle sue melodie preferite, Zoro si sedette su uno scalino ma si addormentò poco dopo, Robin si distese un po’ sul divanetto nella stanza con l’acquario, mentre Franky non sapeva esattamente cosa fare. Stava in piedi, nella stessa stanza di Robin…ma si guardava in giro.
- Robin, posso fare qualcosa per te? – chiese titubante Franky, giocherellando un po’ distrattamente con le mani.
- Per ora no…ma grazie lo stesso, Franky…! – rispose Robin con un lieve sorriso, ripensandoci però subito:
- Anzi, no…aspetta! Sul tavolino, in centro alla stanza…in quella pigna di libri che avevo lasciato lì…mi passi il primo in alto? –
- Ma certo! Questo, vero? – chiese conferma il carpentiere, dopo essere corso a prenderle il libro e averglielo porto.
- Sì, grazie, proprio questo…! –
- Di nulla…! Vedo che l’hai già iniziato a leggere…di che parla? La copertina sembra così…anonima! –
Robin la osservò. La copertina era molto semplice: rossa mattone, con una scritta dorata e delle figure in risalto, sempre della stessa tinta della scritta.
- Bè, la storia non è tanto male. Parla di un gruppo di ragazzi in viaggio, alla ricerca di un antico manufatto lasciato in eredità dallo zio di uno dei protagonisti…solo che non è così facile da ritrovare, come invece potrebbe sembrare…anche perché, prevedibilmente, ci saranno vari imprevisti che complicheranno la ricerca… -
- Supeeeer!!! Sembra davvero interessante! Sembra un po’ la nostra avventura, anche se però il tesoro che cerchiamo noi non è di nessun nostro parente ahah!! – rispose incuriosito Franky, sedendosi accanto a Robin.
- Nh…non hai tutti i torti…ricorda un po’ il nostro viaggio… - rispose Robin con un sorrisino, dapprima guardando la copertina per poi passare lo sguardo su Franky.
Ora era lui a fissare la copertina, assorto magari in chissà quali pensieri…forse si stava immaginando più dettagliatamente la trama di quel libro, o forse no, poteva anche pensare ad altro ed aver semplicemente fissato lo sguardo lì.
Lei invece, guardandolo in volto, stava davvero rimuginando sul diretto interessato… ripensò a quando si erano aiutati a vicenda, in particolar modo a Thriller Bark. O di come lui fosse rimasto così protettivo nei suoi confronti, oggi come lo era stato a Merveille, o in altre occasioni…ma i suoi ricordi la portarono a quando si erano conosciuti…a Water Seven. Rammentò di come lì era stata braccata dal Cypherpool 9, andando incontro quasi alla morte…e lui l’aveva aiutata, assieme ai suoi compagni di viaggio, a portarla in salvo. Lui, che non la conosceva neppure, e che per di più lo avevano ben avvertito di evitarla, benché considerata una sorta di demonio. Era stato pure coinvolto anche lui, per colpa sua…ma questo sembrava non importare a Franky.
Questi pensieri sembrarono distrarre Robin dalla realtà, ma solo per poco. Si accorse nel frattempo che Franky non stava più guardando la copertina del libro. Il suo sguardo era rivolto ben altrove…e precisamente sul volto di Robin. La distanza che separava i loro volti non era molta. I due non emisero più nessuna parola…per paura quasi che potesse rovinare quell’istante, che sembrava diverso da quelli fino a poco prima.
I due si osservavano in maniera incuriosita…e lui sembrava contemplare la bellezza dell’archeologa di fronte a se. E lei…? Forse la stessa cosa, chi poteva dirlo. Era però un osservarsi, per l’appunto, un po’ diverso fino a quello di poco fa.
La distanza immateriale fra loro poteva sparire…se qualcuno dei due avesse fatto il primo passo…se l’avesse voluto…e uno dei due sembrava deciso a farlo. Franky si avvicinò lentamente e un po’ titubante verso le labbra di Robin, ormai così vicine alle sue. Titubante, già…non era per nulla sicuro che lei avesse voluto davvero quello che lui stava per fare. Però quel momento sembrava perfetto, non vi era nessuno nei paraggi, a parte Zoro che dormiva della grossa sugli scalini esterni della nave.
Così, in modo delicato, il carpentiere avvicinò sempre di più il suo volto a quello dell’archeologa, fino ad appoggiare le sue labbra su quelle della ragazza…senza che lei si ritraesse.
Un bacio voluto da entrambe...che sarebbe potuto durare anche chissà quanto, o almeno per loro, se un rumore di passi pesanti sempre più crescente, che si avvicinava sempre più, non avesse interrotto quel momento magico…
- Ehi Robin!? Va tutto bene?? Come stai?? –
Rufy irruppe nella stanza, col fiatone per aver corso. Aveva un’espressione preoccupata e stupita al tempo stesso. Nell’istante in cui il capitano entrò lì, Franky e Robin si staccarono immediatamente l’uno dall’altro.
- Ah…Rufy!? Sì sì…sto bene, tranquillo…! - disse la ragazza, un po’ rossa in viso, e rivolgendo lo sguardo un po’ in giro per la stanza, un po’ sul capitano, un po’ su Franky. Quest’ultimo assunse lo stesso atteggiamento. Aveva un’espressione indecifrabile. Forse quella che dominava di più era il dispiacere per essere stati interrotti, dato che Robin non aveva rifiutato il suo bacio. Tentarono entrambe di mostrarsi disinvolti.
- Ah, meno male! Brook mi ha riferito ciò che ti è successo, e m’ero preoccupato! Non tollero che della gente faccia del male ai miei compagni! Comunque vedo che Franky è rimasto a farti compagnia! –
- Sì, non preoccuparti Rufy…c’era lui qui con me… - rispose l’archeologa con un sorriso un po’ malinconico, guardando prima il capitano poi Franky, chiedendosi sia quest’ultimo che lei se l’amico li avesse visti mentre loro due si scambiavano quel bacio.
Un altro incedere di passi frettolosi si levò nell’aria, fino a far irrompere nella stanza anche Sanji che urlò pure lui, preoccupato a morte e imprecando contro quel disgraziato che avesse osato alzare le mani su di lei. Inoltre continuò a mortificarsi da solo e con Robin per aver accettato di averla lasciata da sola in quel boschetto:
- Robiiiiiiin-cwhaaaaan!!! Perdonami immensamente, tesoro!! Io non avrei dovuto abbandonarti là…là!!! Là dove ti abbiamo abbandonata io e Nami…nel NULLAAAAA!!! E così sei stata aggredita da uno stronzo che se lo trovo lo amm- …! –
Sanji non poté finire la frase. Nami lo aveva afferrato per un braccio, dandogli pure una manata in faccia, per spostarlo dal suo passaggio. La navigatrice si diresse preoccupata verso la sua compagna di viaggio più grande, chiedendole anche lei se stava bene o meno.
Robin si sentì gratificata da tutto questo affetto proveniente dai suoi amici, che nel frattempo si erano tutti radunati sulla nave. Li volle tranquillizzare, raccontando in breve ciò che era avvenuto, dopodiché decise di farsi dare davvero una controllata da Chopper, non si poteva mai sapere.
- Sta tranquilla, Robin…sei solo spossata un po’ sotto shock…probabilmente non ti aspettavi di vedere quella persona, vero? Quell’Ernst... –
- Grazie Chopper. Sì, davvero…non pensavo di rincontrare davvero quell’uomo… - . Lo sguardo di Robin era un po’ appannato, distratto. La ragazza scosse la testa, socchiudendo gli occhi.
Le ore passarono, mentre la ciurma si stava un po’ svagando, valutando la giornata trascorsa. Alla fine l’unico oggetto di valore recuperato era una pietra particolare, poco comune, trovata da Chopper sulle rive di un fiumiciattolo. Nami era visibilmente la più delusa, per quanto riguardava il bottino ottenuto. Ma per questa volta volle lasciar correre un po’ la cosa. Decise di stare un po’ accanto a Robin, data la giornataccia che aveva passato. Fecero quattro chiacchiere nella loro camera, lontane dal gruppo dei ragazzi. Ma Robin non lasciò trapelare del bacio con Franky anche perché, pensandoci, ammise a sé stessa che le era dispiaciuto che fossero stati interrotti.
La serata per il resto passò abbastanza tranquilla. E scese un inatteso silenzio, anche quando gli ultimi rumori cessarono perché tutti si erano finalmente addormentati, disturbato solo da qualcuno che russava. Robin fece fatica ad addormentarsi, per i vari pensieri che le affollavano la mente. Ma la cosa durò poco…era così stanca che il suo corpo non resistette più stare sveglio, e piombò nel sonno.
Alle prime luci dell’alba si iniziarono a sentire degli uccelli che si erano probabilmente appena svegliati e che intonavano una sottospecie di sinfonia con degli altri volatili notturni che si stavano recando a riposare, lasciando nei cieli il posto l’uno dell’altro. Vi era una leggera brezza marina che faceva increspare la superficie del mare.
Sulla Thousand Sunny tutti stavano ancora dormendo e l’area circostante sembrava tranquilla, in apparenza. In realtà quella tranquillità mattutina sarebbe presto finita. In lontananza si stagliarono delle figure di navi, che si avvicinavano man mano alla nave di Cappello di Paglia. Quant’erano…? Forse cinque, o giù di lì, forse qualcuna in più…ma la parola che vi era scritta sulle vele non lasciava sperare granché di buono. La parola “Marine”, per ciascun fuorilegge, non lascia mai presagire qualcosa di buono.
Come se non bastasse, sul ponte di una delle navi, vi era un personaggio che non faceva parte di quel corpo militare, ma che probabilmente aveva stretto un accordo con loro, e che aveva un obiettivo preciso. I suoi lunghi capelli ramati ondeggiavano al vento. Sul viso aveva un ghigno di sadico piacere, come se pregustasse già la scena che pensava di poter vedere di lì a poco.
- Bene, cara Nico Robin…vediamo se riesci di nuovo a scapparmi, dolcezza -



Aggiornamento 24/02/2012 (benchè il testo risalga a prima!!)
Capitolo 6: L'assedio

Robin si era svegliata da poco, ma era rimasta ancora sotto le coperte del suo letto, sdraiata sul fianco destro, con il braccio piegato sotto la testa. Sentiva una leggera brezza di vento fresca che le sfiorava una guancia, proveniente dalla finestra lievemente aperta.
Quella notte aveva dormito un po’ poco…si era svegliata pure un paio di volte. E probabilmente era per quello che era accaduto ieri con Franky. Robin non riusciva a capacitarsi.
D’altro canto, come ha fatto a non accorgersi che Franky le si era avvicinato a tal punto da essere così vicino a lei da riuscire a darle un bacio? Bacio che, dovette ammettere, aveva accettato, e anzi sembrava lei stessa aver annullato la distanza che li separava. Infatti il pomeriggio precedente quando erano appena ritornati alla Thousand Sunny ed erano rimasti soli nella sala dell’acquario, poco prima che si baciassero, lei lo stava guardando, dapprima in volto, ma poi spostando i suoi occhi altrove…aveva infatti lo sguardo perso, che le si era fermato distrattamente tra l’incavo del collo e i pettorali. Lui forse notandolo le si era avvicinato di soppiatto, in modo da esserle più vicino…e deve essersene accorta quando ormai era a quasi un palmo da lui.
- Mmnhg….dai Sanji, smettila…ti ho già detto che tutte queste rose poi non so dove mettermele…mnh… -
Nami mugugnava nel sonno.
Probabilmente sta sognando Sanji che la riempie con regali e romanticherie varie… pensò Robin, sul cui volto apparve un sorriso.
Robin ormai si sentiva sveglia. Decise quindi di alzarsi pian piano, cercando di non svegliare la sua compagna di stanza. Entrò di soppiatto nel bagno, si vestì per la giornata indossando un maglione bianco e una gonna nera non molto lunga, si preparò per il resto ed uscì in corridoio, facendo tutto con estremo silenzio. Rimase di fronte alla porta, dandole la schiena, chiedendosi se a quell’ora qualcuno degli altri potesse essere già sveglio come lei. In fondo il sole era sorto da poco…forse da mezz’oretta?
Che qualcuno fosse già sveglio o meno, l’archeologa si incammino verso la stanza dell’acquario, proprio dove ieri si era baciata con il carpentiere. Il pensiero le riaffiorò nella mente…magari era pure arrossita un poco, ma come poteva saperlo, senza vedersi ad uno specchio?
Arrivò nella sala. Era ancora un po’ buia, anche se un po’ di luce mattutina si rifletteva nell’acqua dove alcuni pesci nuotavano, mentre altri erano ancora intenti a dormire. La donna appoggiò un ginocchio sul divanetto che dava le spalle all’acquario, abbassandosi un po’, sedendosi in qualche modo, appoggiando le braccia incrociate, e i mento sopra di esse, allo schienale. Il suo sguardo si perse mentre rimirava un pesce che probabilmente si era appena destato, e che non riusciva ad orientarsi. Incontrò un altro pesce, ma il primo guizzò via nella direzione opposta forse spaventato, o forse perché semplicemente aveva voglia di fare così.
Ad un tratto la vista le si oscurò…ma non perché lei stesse male o quant’altro. Qualcuno le aveva messo le mani sugli occhi, ed era un tocco un po’ delicato per potersi trattare di una sorta di aggressione da parte di qualche intruso. Sembrava un gesto tipico del gioco “Indovina chi sono?”.
Ma forse la risposta non era così difficile…solo un uomo su quella ciurma aveva quelle mani grandi.
- Franky…? - disse Robin, appoggiando la mano destra su quella più grande del carpentiere, rimanendo nella posizione in cui era.
- Oh…! Hai capito che ero io! SUPER! - rispose lui con un sorriso sulle labbra, levando delicatamente le mani dal volto della donna, mentre lei si voltava per guardarlo.
- Già sveglio anche tu, vedo… -
- Sì, stanotte ho dormito a sprazzi, quindi ho preferito alzarmi e fare due passi piuttosto che stare a girarmi nel letto sentendo Rufy russare! Ahahaha!! –
- Come me… -
- Oh? Anche Nami russava? –
- Eheheh! No, non intendevo quello! – un sorriso apparve sul volto di Robin, mentre scuoteva leggermente la testa. Poi riprese. – Intendevo che anche io ho dormito un po’ poco, ‘stanotte. –
Un silenzio calò nell’aria, mentre i due interlocutori si guardavano, ma qualche volta distoglievano lo sguardo dall’altro, quasi come imbarazzati.
- Per ieri…volevo chiederti scusa… - incomincio a parlare Franky grattandosi la nuca, guardando verso il divanetto e ogni tanto gli occhi della mora.
- Eh? Per che cosa, scusa? –
- Bè…p-per il…il bacio di ieri…forse non volevi… - il tono di voce del carpentiere si abbassava sempre più. Sembrava visivamente imbarazzato a parlare di quelle cose, e a Robin parve quasi strano. Se lo immaginava come una persona aperta, ridanciana (che in effetti era!), ma pensava anche che con le donne non avesse tutto quell’impaccio che invece sembrava rivelare in quel momento. Si interruppe, guardandola e basta.
- Non devi scusarti…non mi ha dato fastidio, altrimenti ti avrei respinto, magari con qualche schiaffo… -
- Bastava solo che non facessi come a Water Seven, quando mi hai strizzato gli attributi… - disse sgranando lievemente gli occhi e mordendosi il labbro inferiore. Fece un’espressione leggermente corrucciata e al contempo sofferente, che a Robin fece sorridere, chiudendo gli occhi.
- …e questa ride anche! –
- E cosa potrei fare? Piangere…?? Fuh fuh! –
- Senti….allora p-pensi che tra noi….possa… - Degli strani rumori esterni interruppero Franky dal parlare. Sembravano dei colpi di cannone, che fecero sobbalzare un po’ la nave cogliendo di sorpresa i due compagni, facendo finire per casualità Robin fra le braccia di Franky, che l’afferrò dal cadere sul pavimento della stanza.
- Ma…che cazzo…!? - intervenne Franky con un linguaggio non proprio garbato.
- Non so…magari sono degli altri pirati che hanno avvistato la bandiera e ci hanno attaccati… -
- …oppure dei Marine! Meglio andare sul ponte a controllare!! –
Franky corse verso l’esterno della nave, afferrando Robin per un braccio, costringendo a correre anche lei.
Una volta arrivati fuori appurarono una delle due ipotesi: delle navi della Marina militari li avevano puntati circondandoli. Una di loro fece partire un’altra cannonata diretta ancora verso la nave, che però la scansò di striscio. Franky corse subito al timone, per prendere in mano la situazione.
- Robin, va a svegliare gli altri, presto! Anche se magari qualcuno s’è già destato lo stesso per via delle cannonate o degli scossoni della nave!! - Urlò Franky, mentre la donna annuì correndo di nuovo sotto coperta della Sunny.
Nico Robin arrivò a metà strada all’interno della nave, quando vide che gli stavano correndo incontro Nami, Sanji, uno Zoro ancora semiaddormentato, un Brook e un Chopper spaventati.
- Ragazzi, stavo giusto venendo a svegliarvi… -
- Che succede, sorellona Robin? Mi sono svegliata senza trovarti nel tuo letto…ma va bè, questo è il meno…perché la Sunny sta ballando tutta?? –
- Robin-chan! Nami-swan ha ragione! E che sono quei rumori che provengono da fuori…? Cannonate, per caso? – chiese il cuoco con uno sguardo serio.
- Non lo capisci da solo, cuoco da strapazzo…? –
- Fa poco il saputello, principino che s’è appena destato dal mondo dei sogni! –
- Ma sentiti…!! Stavi dormendo anche tu, no?? Quello che dorme ancora è il capitano, idiota! –
- Insomma, sempre a litigare voi due, anche nei momenti poco adatti! – intervenne la rossa, impedendo per poco a Zoro e a Sanji di azzuffarsi.
- Rufy sta ancora dormendo? –
- Si, Robin…e Usop è con lui, che sta cercando di svegliarlo. Quei violenti scossoni e i rumori esterni ci hanno un po’ svegliato…ma che succede? Tu lo sai? - rispose la piccola renna, con fare preoccupato.
- Sì, fuori ci saranno almeno 6 navi della Marina che ci hanno circondati…e come avrete capito non hanno buone intenzioni.
- Dobbiamo riuscire a scampare, e andarcene al più presto da qua! Ma come hanno fatto a trovarci? Quest’isola non è molto visibile o nota! -
- Non ne ho idea, Nami…magari casualità…oppure qualcuno dalla lingua un po’ lunga e ci ha visti e ci ha riconosciuti- . rispose l’archeologa, mettendo una mano sul mento pensante. Poi riprese il discorso: - Comunque non restiamo qua impalati! Franky è fuori che sta cercando di gestire la nave! –
- Ah…!! Allora devo dare indicazioni su come gestire la situazione! Su fatemi passare! Non che non mi fidi di Franky, ma meglio lasciar intervenire anche la sottoscritta! – rispose Nami corrugando leggermente la fronte, mentre iniziò a correre verso il ponte seguita dagli altri ragazzi.
Nel frattempo, in camera dei ragazzi, Rufy era ancora completamente immerso nel suo sonno, mentre Usop era al suo fianco. Aveva sentito anche lui i colpi esterni alla nave e, anche se molto flebilmente per via dei rumori e della lontananza dalla stanza, pure i suoi compagni che tenevano una conversazione, senza sapere però, ovviamente, cosa si fossero detti.
- Whaaa…Sanjiiii…cucinami subito quel Re del Mare che hai pescato…presto…! Non capita tutti i giorni di poterlo…assaggiare… -
- Rufyyy!! Smettila di parlare nel sonno!!! SVEGLIATI!! Siamo sotto assedio!!! – urlò il cecchino prendendo per la collottola il suo capitano e scuotendolo.
- Ronf…Ronf… -
Silenzio…solo Rufy che continuava a russare, e la nave che barcollava.
- Aaaah….! Ma perché è sempre così? – disse assumendo un’espressione avvilita.
Ad un tratto gli venne un’idea. Aveva già utilizzato un trucco molto simile a Thriller Bark e aveva funzionato benissimo con Rufy, e pure con Zoro e Sanji.
Prese respirò, e urlò con decisione:
- Capitano! Della carne! Una nave abbandonata in mare è piena di carne succulenta! Presto, altrimenti non ne rimarrà più! –
Già dalle ultime parole, Rufy aveva sgranato gli occhi, con un rivolino di bava che scorreva sulle labbra.
- Whaaa!! Carne!!! Dove? Dove? - disse guardandosi intorno in fretta e furia, mentre il nasuto aveva mollato la presa dal vestito del compagno.
- Ma guarda un po’ se per svegliarti si deve sempre ricorrere a questi mezzucci! –
- Ehi, Usop! Forza, voglio la carne! – rispose guardandolo semi arrabbiato, ma ansioso di mangiare.
- Ma Rufy, non hai ancora capito che la nostra nave è sotto assedio? Gli altri sono già sul ponte della Sunny a cercare di evitare che la Marina ci sfasci tutta la nave, e che ci catturino!
- Oh, caspita! Magari si sono pure fregati la mia carne, quei dannati militari! –
Usop non rispose…si limitò a guardarlo. Non aveva capito che la storia della carne era una frottola per svegliarlo da suo pesantissimo sonno. Pensò che però la cosa potesse motivare il capitano ad uscire più frettolosamente dalla camera per andare ad aiutare i loro compagni.
- Sì…! Loro ci hanno sequestrato la carne che abbiamo rinvenuto! Mannaggia! Aveva un aspetto così invitante…! –
- AAAAAAHHH! Fottuti bastardi! RIVOGLIO LA MIA CARNEEE!! – urlò Rufy, mentre usciva dalla stanza iniziando a correre furiosamente per raggiungere gli altri, mentre Usop lo seguiva.
Arrivati fuori, i due videro Zoro, Sanji, e Robin che ributtavano indietro ai legittimi proprietari delle palle di cannone, con varie mosse. Franky invece era al timone a gestire la nave, indirizzato da Nami che gli dava comandi su come agire. Brook e Chopper sembravano non far niente, ma in realtà erano pronti nell’evenienza che dei Marines piombassero sulla Sunny per attaccarli direttamente. Rufy si unì al gruppo di quelli che proteggevano la nave dai colpi di cannone della Marina, mentre Usop a quello degli apparenti nullafacenti.
- Caspita, sembra che abbiano una scorta infinita di palle di cannone con cui colpirci! Com’è possibile? – disse accigliato il biondo, mentre ne respingeva una a suon di calci.
- Questa volta ti do ragione, cuoco…! – rispose Zoro respingendone un’altra a colpi di spada.
Nel frattempo, mentre tutti erano intenti in qualcosa, nessuno dei pirati di cappello di paglia si era accorto che da una delle navi della Marina era partito anche un uccello giallognolo che si dirigeva anch’esso verso la Thousand Sunny. Non sembrava aver nulla di strano, fino a quando non fu atterrato sulla prua. Tutto l’equipaggio era occupato a difendere la nave, quindi quell’uccello apparentemente insignificante era l’ultimo dei loro pensieri. Non si accorsero che dal corpo giallastro del pennuto, che si grattava un’ala con il becco, stava strisciando fuori una strana poltiglia giallo-rosa, che prese il volto, e pian piano il corpo, di Ernst, che assunse un sorriso malefico.



aggiornamento del 09/06/2012 (anche se il capitolo l'ho scritto un bel po' di tempo fa, quasi un mese e mezzo!)
capitolo 7: Tu sei la mia isola, Franky...

Ernst era giunto alla nave di Cappello di Paglia. L’uccello che gli aveva gentilmente “offerto un passaggio” rimase tranquillamente sulla prua della nave dei pirati, come se tutto il caos che si era venuto a creare non gli procurasse nessun disturbo, quasi ne fosse abituato. Ernst invece sgusciò lentamente all’interno, passando per il ponte, rimanendo in forma poltigliosa, per non dare nell’occhio. Il suo percorso venne però bloccato per sbaglio da Usop che nell’indietreggiare timoroso, ma in realtà blaterando che era una tecnica di preparazione per affrontare la situazione avendo un maggiore spazio visivo, lo aveva calpestato. L’uomo-poltiglia emise uno strano lamento.
- Eh? Ma cosa ho pestato? Sembra…uhm…una cosa molle?! – disse il cecchino, voltandosi e mostrando un’espressione mezza schifata, interrogandosi sull’oggetto sotto al suo piede.
- Yohohohoho! Sembra una strana fanghiglia! Sarà cacca? –
- Ma dai, che schifo! E come ci sarebbe arrivata qua, secondo te?? –
- Aaah…non ne ho idea Usop! –
Ernst iniziò a sudare freddo…voleva infiltrarsi sulla nave senza dare nell’occhio, e invece era appena stato parzialmente scoperto, per quanto senza essere identificato del tutto. Gli avevano pure dato dell’escremento! Ma comunque sia sperò che nessuno di loro potesse mai pensare che quella “strana poltiglia”, come era stato definito, fosse un loro avversario.
Ma decise comunque di non lasciarsi prendere dal panico. Il ragazzo che lo aveva calpestato aveva riportato la sua attenzione alla situazione in cui si trovava fino a qualche istante prima. Ernst ne approfittò per far tornare il suo corpo a forma umana, ma non del tutto: bloccò al terreno i piedi del ragazzo lasciando i suoi, dalla caviglia in giù, in versione fangosa. Fece la stessa cosa con le braccia, per bloccare quelle del cecchino al suo tronco. Il povero imprigionato fu colto di sorpresa, e sul suo volto apparve un’espressione spaventata.
- Kyaaaaaa!!! Ma che succede?! – urlò sgranando gli occhi e voltandosi leggermente.
A quell’urlo anche Chopper e Brook, che erano accanto a lui, si voltarono nuovamente.
- C’è un tizio apparso dal nulla! Che ti sta…bloccando con il suo corpo!? Yohohoho!! –
- Giusto!! Da dov’è arrivato?? –
- Sapessi, ragazzo dal naso lungo…! – gli rispose sarcastico Ernst continuando a braccarlo, mentre il giovane pirata cercava di divincolarsi dalla presa del nemico.
- Anche lui starà dalla parte della Marina? – intervenne Chopper, con un’espressione corrucciata e lievemente preoccupata.
- E a giudicare, sembra sia in possesso del potere di un Frutto del Diavolo… - aggiunse Brook, assumendo un’espressione simile a quella della renna, per quanto fosse distinguibile sul suo cranio.
- Co-co-cosa vuoi farmi? Guarda che…che ho un esercito di mille sottoposti pronti a venirmi a salvare! – improvvisò Usop, con una delle sue solite idiozie.
- Oh, bè…e dove sarebbero nascosti questi tuoi sottoposti? In coperta? O stanno arrivando con altre navi? O perché no, attaccati alla chiglia della nave? Non farmi ridere, moccioso! Consegnatemi Nico Robin! Anzi…ora che ci penso, su tutta la vostra ciurma pende una taglia, che sommando tutte quelle dei singoli membri ammonta a 600 milioni di Berry…! –
- Scordatelo, non venderemmo mai un nostro compagno! – urlò Chopper, facendosi coraggio.
- Allora vi catturerò con la forza! Poi vi consegnerò alla marina, non mi importa se vivi o morti, e intascherò la vostra ricompensa! Nel frattempo voglio vendicarmi di Nico Robin! –
- Ma che c’entra Robin, si può sapere?! – urlò Usop.
- Bè, non mi importa se non ve la detto o meno, ma io sono uno che ha avuto a che fare con lei, in passato! Stavamo insieme…ma in realtà la mia era stata solo una farsa per poter ottenere la sua taglia! Era un periodaccio per me, economicamente, ahahahah! – rispose Ernst sorridendo malvagiamente.
Detto questo, buttò il cecchino contro Brook, riassumendo forma semi-liquida. Non aveva fatto i conti con Chopper che poteva trasformarsi, e quest’ultimo assunse la forma umana per fiondarsi su Ernst cercando di bloccarlo, ma essendo diventato più sfuggente non riuscì a fermarlo, schiantandosi al suolo.
Il nemico nel frattempo, approfittando della forma, riuscì a raggiungere Robin, bloccandola di sorpresa come aveva fatto con Usop, riassumendo quasi del tutto il suo aspetto umano.
- Ma che…ANCORA TU? – disse Robin colta alla sprovvista, con un’espressione allarmata in volto.
- Ahahah!! Non ti fa piacere vedermi di nuovo, eh?? -. Il tono di voce dell’uomo era sempre più sgradevole.
Nel frattempo anche il resto della ciurma si era accorta della presenza di Ernst sulla Sunny, mentre alcuni continuavano comunque a svolgere i loro compiti per cercare di tener testa anche all’attacco della Marina.
- Aah!! Un pazzo vuole far del male alla nostra Robin-chwan!! -
- Ehi…! E quel tizio chi è? È quello che mi ha fregato la carne?? – urlò Rufy indicandolo, mentre respingeva una palla di cannone.
- Oh, mamma…ancora con quella storia della carne…!! –
- Ma…in che senso, Usop…? Cosa c’entra la carne ora? – chiese Brook, mentre sia lui che il cecchino si stavano rialzando, massaggiandosi la testa dopo essersi schiantati.
- Eh…che per riuscire a svegliare quel testone di Rufy ho dovuto inventarmi una frottola sulla carne…che ne avevamo trovata tanta e buona…! – rispose assumendo un’espressione mezza afflitta.
- ….Oh…bè, per lo meno sei riuscito nell’intento yohohoho!!! –
- Ma…e quello come a fatto a entrare sulla nave?? Da dov’è spuntato? E perché ce l’ha con Robin? – urlò nel mentre Nami, attirando l’attenzione di Franky, facendolo voltare e rendendosi conto della presenza di un intruso…un intruso che però lui aveva già avuto modo di conoscere. Il cyborg aggrottò le sopracciglia e mormorò: - …Fottuto bastardo…! - digrignando poi i denti, mentre continuava a stringere il timone, sempre con maggiore forza.
- Fate un passo falso, e giuro che per Nico sarà l’ultimo giorno che…--- -
- Calmati Ernst, dai un freno alla tua fantasia…!! – Robin interruppe la frase dell’uomo dai capelli ramati, mentre improvvisamente fu scaraventato per terra, sul ponte della nave. Delle mani apparse dal nulla lo avevano afferrato…e quel potere ce l’aveva solo Robin. La donna aveva sul volto un’espressione incacchiata e combattiva. Su quella del suo interlocutore invece vi era stupore.
- Ma...che diavolo succede? Si può sapere come hai fatto a usare il tuo potere, maledetta? – domandò cercando di rimettersi in piedi, il cui corpo nel frattempo era ritornato in forma solida.
Robin continuò a guardarlo con disprezzo, mentre il resto della ciurma si preparava ad aiutare l’amica, che rispose: - Vuol dire che non mi conosci abbastanza…! -
Probabilmente quando ero nella foresta, l’effetto sorpresa unito a quella sorta di panico che mi aveva assalito, ha fatto si che la mia mente non avesse pensato che avrei potuto ugualmente usare il mio potere senza mettere in una posa specifica le braccia…dato che m’è successo altre volte di ricorrere al potere Fior Fior senza incrociare le braccia…! Ma ora….che ho gli altri al mio fianco, e che sono consapevole della presenza di Ernst, non mi farò intrappolare! Pensò Robin, sentendosi più rassicurata.
Nel frattempo Franky decise di accorrere anche lui verso Robin, dove erano radunati anche altri membri della ciurma.
- Ehi! Franky dove diamine vai?? Dovrebbero farcela gli altri contro l’intruso! Rimani qua a gestire la naveeee!! - urlò Nami, che per poco non cadde per un’onda che fece sobbalzare di poco la nave, ma Franky fece continuò a correre, rispondendole di rimando: - Un secondo solo…! Voglio togliermi lo sfizio di prendere a botte quello stronzo! –
- Aaahh…! Non penso di capirlo bene, ma pazienza…! Uff!! Qua sono tutti matti! E ora cos’è, gestisco io il timone?? – sbuffò la rossa mezza corrucciata, appoggiandosi ad una delle sponde del ponte, mentre cercava di rimettersi dritta.
Nel frattempo erano rimasti Zoro e Rufy a difendere la nave dalle cannonate, e Nami accanto al timone, mentre chiamava almeno Usop per farsi aiutare. Tutti gli altri si erano raccolti accanto a Robin e a Ernst, che sembrava sempre più a disagio. Una mano si massaggiava la guancia destra dolorante, una delle zone dove aveva ricevuto un colpo da Robin.
- …Lurida puttana!!! – imprecò urlando e indietreggiando per temporeggiare, mentre pensava a come risolvere la situazione. Decise di ricorrere nuovamente alla tattica di inabissarsi sul ponte della nave in modalità poltiglia, per poi attaccare di sorpresa, ma non fece in tempo ad attuare del tutto il piano. Il rosso era cosi infuriato che non si era reso del tutto conto che Franky era arrivato dietro di lui, e lo aveva afferrato per un braccio mentre stava già tentando di inabissarsi tra l’erba del ponte, sotto lo sguardo di tutti i presenti.
- …No…!! Ancora tu, dannato robottucolo! – urlò con tono disperato e incazzato, mentre cercava di dimenarsi.
- …Neanche tu sei troppo contento di vedermi, vero…? – gli rispose Franky, mantenendo il sangue freddo, con una punta di disprezzo, mentre teneva saldamente l’avversario, e dandosi una spinta per sbalzarlo fuori dal suolo e ribaltarlo nuovamente per terra.
Nel mentre Robin fece apparire altre mani, per immobilizzarlo, seguita da Franky che gli puntava contro il suo braccio sinistro già predisposto per sparare, Sanji con una gamba alzata pronto a colpirlo in faccia, e tutti gli altri che comunque erano pronti a sistemarlo.
- Bè, Nico…hai trovato gente che è disposta a tutto pur di salvarti… -
Tutti guardavano malamente Ernst, che aveva un’espressione ironica e arrabbiata. Robin chiuse gli occhi, ma li riaprì subito dopo, rispondendogli in maniera secca ma profonda: - Sì…e sono fiera di ciò…di aver trovato qualcuno che mi vuole davvero bene, per avermi accettata per come ero. E anche io ormai gli voglio bene più di quando li avevo conosciuti. Ora sento di avere una famiglia…! Te lo dirò una sola volta, Ernst…vattene subito e non farti vedere mai più…! - . Le sue ultime parole avevano quasi un fremito nella voce, quasi come una commozione che però lei non voleva mostrare a quel verme.
- Aaaah…che palle…! Non volete proprio farmi divertire eh? - istigò il ramato con un ghigno, che fece infuriare Robin. Mantenendo comunque la sua dose di compostezza, la donna lo fulminò con lo sguardo. Fece poi apparire parecchie altre mani che lo agguantarono con grande rapidità e, cogliendolo nuovamente di sorpresa, gli spezzarono diverse ossa con una forza che mai si sarebbe immaginato che lei potesse avere, forse data anche dalla volontà e dalla vendetta, per poi scagliarlo quasi inerme in mare. Per una persona che aveva mangiato un frutto del mare non era una cosa positiva.
- Robin…!! L’hai steso…e l’hai pure buttato in acqua!! - intervenne Chopper con un’espressione contenta, stupefatta e da un lato spaventata per la reattività della compagna, che non rispose. La sua faccia corrucciata si rilassò pian piano, facendo spuntare un sorriso più tranquillo, mentre continuava a fissare la zona di mare dove aveva gettato Ernst. La ciurma continuava a guardare anch’essa il mare, per poi ripuntare gli occhi su Robin…e lo fece anche Franky come gli altri ragazzi presenti intorno all’archeologa. Le diede uno sguardo soddisfatto, ma anche lui stupito di come avesse trovato la forza all’improvviso, scaturita però dal fatto di avere dei compagni che le volevano bene.
- Cerchiamo di risolvere la situazione anche con la Marina, ora… - disse Robin, per poi guardare Franky, dicendogli seria: - Franky, ritorna pure al timone…la tua capacità di gestione è migliore di quella di Nami e Usop, specie se siamo sotto attacco. –
- Ah…si…va bene…! – Rispose lui, sgranando di poco gli occhi, ma anche lui con un tono serio. Nel frattempo Nami, che si era levata dal timone, e l’avevano aggiornata della situazione, urlò a Rufy e Zoro, che stavano ancora ributtando indietro le palle di cannone, di tenersi forte. Infatti Franky attivò un Coup the Burst, facendo schizzare la Thousand Sunny fuori dal mare, verso il cielo, riuscendo a scappare dall’accerchiamento della Marina.
Ernst nel frattempo, sempre in mare, era mezzo agonizzante, sia per il suo corpo ridotto maluccio, sia per il frutto del mare che gli impediva di nuotare. Sarebbe affogato se non avesse raggiunto per puro caso dei pezzi di legno che galleggiavano, probabilmente staccatisi da una delle navi militari per i contrattacchi che avevano ricevuto. Con una fatica quasi sovraumana vi si aggrappò, tossicchiando e sputando acqua mentre, quasi per caso, un membro dell’equipaggio di una delle navi presenti, vicinissimo a lui, buttò lo sguardo in mare trovandolo. Dopo averlo fatto salire e prestandogli a malapena un primo soccorso, riferì alla Marina che Nico Robin era fuggita con il resto della sua ciurma. Il suo tono di voce sembrava funereo e pieno di rancore, che contagiò pure i membri della Marina presenti. Ormai era saggio ritirarsi: la ciurma di Cappello di Paglia sembrava essere sparita, come la possibilità di accaparrarsi la loro taglia.

Passarono diverse ore dalla fuga della ciurma di Cappello di Paglia dalla Marina. La Sunny era finita in una zona di mare tranquillo, ed era ormai giunto tardo pomeriggio. Tutti i ragazzi si stavano riprendendo dalla tensione che fino a mezza giornata prima li aveva colti di sprovvista. C’era chi però voleva comunque divertirsi facendo caciara, e chi rilassarsi. Robin era da sola sul ponte posteriore della nave, mentre osservava le onde del mare con sguardo malinconico, che aveva già da circa un’ora dopo essere fuggiti…e Franky se n’era accorto. Il cyborg aveva cercato per tutto il tempo di avvicinarsi per chiederle come stava veramente, ma lei sembrava rispondere a tutti la medesima cosa: “sto bene, non preoccupatevi”. Lui pensava che con il bacio che si erano scambiati il giorno precedente sarebbe cambiato qualcosa, almeno un po’, tra loro. E voleva pensare davvero a ciò, anche perché non avevano chiarito ancora del tutto la loro situazione. Lui voleva essere per lei come una spalla su cui sfogare e piangere, nonostante lui stesso fosse un uomo dalla facile commozione, quindi pensò solamente che doveva aspettare il momento buono per rimanere solo con lei. Ad un certo punto tutti i ragazzi si divisero in gruppetti o rimanendo da soli. Zoro, Rufy, Usop e Chopper rimasero seduti in cucina, chi mezzo addormentato o ubriaco, magari accasciato sul tavolo. Brook si mise a seguire Nami, chiedendole come suo solito, se poteva mostrargli le mutandine, ma lei con un calcio lo stese, in mezzo al corridoio. Il posto di Brook fu preso da Sanji, che partì con moine assurde, mentre lei cercava di dargli poca corda, essendo pure ubriaco. Robin invece, come già detto, era uscita e andata nella parte posteriore della nave, e Franky, vedendo i ragazzi dividersi e la mora uscire, decise di seguirla con cautela.
Una volta raggiunta fuori, la vide appoggiata al parapetto. Aspettò un bel po’ di secondi prima di avvicinarsi a lei.
- Robin…ti disturbo…? -
- Franky… - disse girandosi, con voce un po’ bassa. Poi riprese, con un abbozzo di sorriso: - Ma va, figurati…non disturbi. –
Franky si rilassò, e le si avvicinò. Lei continuava a guardare il mare…e lui a guardarla. Dio, quanto adorava soffermare il suo sguardo su di lei.
- Robin…sicura che sia tutto a posto? –
- Sì Franky…è solo che… - Robin si interruppe, abbassando lo sguardo, per poi posarlo su Franky, che le era di fianco. Riprese a parlare, abbassando il tono di voce, ma comunque rimanendo udibile: - …è che mi dispiace avervi coinvolto, di nuovo, in mie faccende personali. –
Il cyborg continuò a guardarla, e fece un sorriso. – Se succede, a me basta tirarti fuori sana e salva, non me ne frega di quante volte possa succedere, Robin… - . Le mise la mano sinistra su una spalla.
Lei lo guardava. Le faceva piacere sentirsi dire quelle cose, e il tono di voce di Franky sembrava sincero.
- Grazie… - gli disse sorridendo un poco.
Franky rimase in silenzio per qualche attimo, poi aggiunse:
- Ormai sai quello che provo per te, Robin…e la tua incolumità, per me, è una delle cose a cui tengo di più nella mia vita… - riprese poi con tono serio. Ora era il momento di avere delle risposte.
- Sì, l’ho capito, Franky… - disse riprendendo a guardare il mare. Franky deglutì, non capendo bene quella reazione. Le andò dietro, e si appoggiò un poco anche lui, con le mani, sul parapetto, un po’ come chiudendola a sé. Avvicinò il viso all’orecchio destro di Robin, e le sussurrò serio:
- Robin…provi anche tu per me quello che io provo per te…? Ti prego, ho bisogno di saperlo… –
L’archeologa chiuse un poco gli occhi, non infastidita da come Franky si era messo. Le piaceva anche ricevere tutte quelle attenzioni, da parte sua. E Franky, un po’ come il resto della sua ciurma, sembrava essere una persona diversa rispetto a quel bastardo di Ernst.
Robin sospirò un poco, e allargò il suo sorriso, poi aggiunse:
- Franky…io voglio bene a voi tutti, ma sentivo che tra noi c’era un rapporto particolare…e mi piaceva pensarlo fino a che non me l’hai detto tu stesso… -
Lui stava diventando sempre più nervoso. Lei aveva accettato il bacio, ieri, ma la paura del rifiuto lo preoccupava comunque…
- …e la cosa mi ha reso molto contenta, Franky. E ora so che con te io starò bene…tu sarai un po’ come la mia isola, che funge da rifugio ad un naufrago sperduto… -
Franky rimase in silenzio ascoltandola, senza muoversi, mentre lei terminava la frase, girandosi per guardarlo in volto:
- …Per me non è facile dire quelle semplici due parole, dato anche che la mia vita è quasi sempre stata interamente fatta di bugie, e non sempre mie…ma penso che in un momento come questo sia quella l’unica espressione giusta da usare…e che voglio usare, per te… -
Robin si alzò un poco per avvicinare di più il suo volto a quello del carpentiere, mentre faceva passare un mano dietro al collo, accarezzandogli un po’ i capelli. Gli diede un dolce bacio sulle labbra, che Franky accolse più che volentieri, e terminando finalmente la frase, che aveva ormai reso l’uomo teso come una corda di violino.
- Sì, Franky…anch’io ti amo…! –

- THE END –



LOST SOULS (One Piece)
link per leggerlo nella sezione protetta

https://minnanonihon.forumcommunity.net/?t=51250119

Edited by blu3 riz@ - 9/6/2012, 17:57
 
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view post Posted on 31/3/2011, 15:03




Wow Riza scrivi bene bene bene!!!!!!!!!!!!! Mi piace un sacco il tuo stile!!!!
la prima storia fa morire dal ridere (soprattutto le aggiunte nelle parentesi!!!!! XD) e poi io adoravo la coppia Videl&Gohan, ero una super fan! XD XD XD

CITAZIONE
questa è a capitoli...^^ già che ci sono...vi kiedo una cosa...quando la aggiorno, metto i capitoli nuovi sempre in questo ptimo post oppure nei topic dove rispondo...? + ke altro se lo metto in qst stesso, modificando il topic almeno x ki legge è + facile recuperare e magari ritrovare qlks ke ho scritto ke nn si ricordsa...^^ ditemi voi, x me è uguale...^^

si sono d'accordo, meglio sempre nello stesso! e' più ordinato!

bella anche la seconda FF!!! Ma Ernst esiste davvero o è un personaggio di tua invenzione?(scusa ma sono parecchio indietro con la serie... ç___ç).
Carinissima la scena dell'abbraccio! Molto LOVELOVE, kyaaaaaa!!!! (si, sono in modalità fangirl! XD)
 
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view post Posted on 31/3/2011, 19:54
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grazie momi! xD *me si sente realizzata a sentirsi dire che scrivo bene* ♥
anche a me piaceva la coppiua gohanxvidel...era molto carina xD
cmnq ok, aggiorno la FF riprendendo la prima pag ^^
comunque, per quanto riguarda la FF di frankyxrobin...non felice ke la scena dell'abbracio ti sia piaciuta xD
inoltre ernst è un personaggio che ho inventato io, non è realmente esistente...! già ero lì che non sapevo come chiamarlo quel personaggio ahah! xD
 
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view post Posted on 10/4/2011, 19:33
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aggiornata la Fanfiction di FrankyxRobin con il capitolo 5!!
 
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MOMIJI fan
view post Posted on 13/4/2011, 18:14




Letto!!!! =)

Ah... bè nome particolare Ernst!!!! XD
 
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view post Posted on 15/4/2011, 17:56
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si...parecchio particolare...magari ci si impantana a leggerlo e scriverlo ahah! xD
 
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Leslie_burke
view post Posted on 23/4/2011, 13:42




Ammetto che ho letto solo quella su DragonBall, avendo cultura 0 su One Piece! Però quella mi è piaciuta parecchio! Videl non ho mai capito se la odio o la amo XD
 
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view post Posted on 26/4/2011, 19:49
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tranquilla leslie, non ti obbligo mica a leggerla quella su one piece! Anche io non ho letto la tua di fairy oiak xke non ne ho mai letto uno, quindi anke x lui la mia conoscenza è 0! xP
a me videl piacev come ragazza...anke se a volte non so manco io xD però accoppiata a gohn m piaceva!
 
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MOMIJI fan
view post Posted on 3/5/2011, 17:12




Si come accostamento non era male!!!!
 
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view post Posted on 24/2/2012, 23:41
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aggiunto il capitolo 6 della fanfic di frankyxrobin, che avevo aggiornato tempo e tempo fa...XD non l'ho ancora finita (avessi tempo T.T), ma pian piano vado avanti.
se vi interessa ancora leggerla! XD
 
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MOMIJI fan
view post Posted on 2/3/2012, 21:19




CITAZIONE
- Mmnhg….dai Sanji, smettila…ti ho già detto che tutte queste rose poi non so dove mettermele…mnh… -

ah ah ah ah ah carinissimo questo 6 capitolo, brava!!!
 
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view post Posted on 5/3/2012, 23:07
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grazie :)
 
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view post Posted on 9/6/2012, 16:44
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caspius, non ho ancora postato il settimo e ultimo capitolo di "Tu sei la mia isola" XD è da un bel po' che l'ho finita! XD
nel frattempo ho iniziato anche una nuova fanfic, sempre di one piece, sempre con frankyxrobin, ma stavolta anche con rufyxnami e zoroxsanji! XD
Avverto, avrà il rating rosso, quindi mi sa che la metto nella sezione "eros e amore" di off Topic, dato che appunto, per la maggiore il colore del rating è dovuto a quello. lo scrivo comunque, nella lista del primo topic (quello con le fanfic scritte per intero) che c'è anche quella fanfiction, ma metterò il link per indirizzarvi alla sezione apposita per evitare problemi. xke se no la mia pima idea era solo di metterlo sotto spoiler, ma ho creduto che quello di metterla nella sezione protetta fosse migliore. Per ora ho scritto due capitoli e non c'è nulla di che per non metterla qua, ma preferisco prevenire ^_^'''
 
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view post Posted on 28/6/2012, 13:14
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aggiornata la fanfic a rating rosso (sez apposita) con il capitolo 3!
 
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MOMIJI fan
view post Posted on 30/6/2012, 08:14




Hai fatto bene Riza!!!! l'ho appena letto, complimenti!!!! Attendo le parti HOT HOT!!!! XD
 
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16 replies since 30/3/2011, 20:31   507 views
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